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lirik lagu the minstrel – polarity

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le forme del mattino si accendono quasi
come se qualcuno stesse a dipingere le sue fasi;
lo spleen comincia a emergere, in vari casi
conta quanto conti su te stesso, meno sulle sue fauci
io e lei: filemone e bauci, polemiche e baci;
distesi su spazi erbacei, scarpe dai lacci laceri
con le vans quasi uguali, te le ricordi?
ogni giorno che è p-ssato mi ha lasciato nel disordine

che farò dopo la laurea? semmai ci arrivo, semmai l’arrivo
non fosse solo la causa di ciò che scrivo per farmi notare:
come se un intro potesse cambiare nel vivo un ep privo
di pasticci, che ti invogli più a distenderti e nuotare

se porti ‘sta traccia avanti di 30 secondi almeno
ti fai un viaggio qui dentro, altrettanti gradi sottozero
molto svevo, io che scleravo per il troppo zelo
conto poco come dopo la virgola un doppio zero

dalle cuffie ai timpani, al cervello, poi agli stimoli
mi stimoli, mi credi? questi anni voglio viverli
dalle cuffie ai timpani, al cervello, poi agli stimoli;
dalle cuffie ai timpani questi anni voglio viverli…

zzoca (cazzo) duro come la pietra, la tua legge non le vieta
queste barre che riscaldo con il flow, che poi le piega;
voglio una tipa slava, dai balcani mica greca
aggiungi queste riprese alla tua stupida bacheca!

so che so farlo, tu prova a stopparlo:
sembri zapata che perde ronaldo
dentro più erba che un mese in olanda
fuori più merda: pretese e domanda
questo è il presente e domando
se questo spirito possa domarlo
non mi giustifico se io lo faccio
pubblico ancora per avere spazio

prova. prova che mi prendi se vinci il festival della regione;
ho la foga: muori o arrenditi, e vedi di unirti alla mia legione!
vuoi figuracce? aspetta siediti, ti racconto la mia peggiore:
sbronzo già marcio, due occhi pessimi, la figa in testa, la cacciagione!

hai rotto con le storie di sp-ccio e di sfascio:
non ne hai la faccia, come me, per questo ringrazio!
tu hai preso il tuo ego e lo hai messo forzato all’ingr-sso
io sono magro come il bamboo, il flow l’unica mole di gr-sso

la malattia porta il progresso, ma se il progresso offre malattia
avrà successo la tua farmacia e il denaro diverrà il progresso. x2

alza la testa, ascolta le onde, questo mare, non le sponde:
la voce chiama dai porti, per questo bussa alle porte;
ma tu non apri perchè in tasca hai un iphone e chiavi storte:
un ministro si fa dittatore, tutto il paese ha vedute corte
restiamo tutta la notte a stare svegli senza le risposte
a cercare specchi per essere veri, per trovare anime che non siano in forse
prova così: apri il tuo cuore anche se dentro casa c’è il ghiaccio
dentro casa mia p-ssano le ore, ma senza di te io non ce la faccio

dalle cuffie ai timpani, al cervello, poi agli stimoli
mi stimoli, mi credi? questi anni voglio viverli
dalle cuffie ai timpani, al cervello, poi agli stimoli;
dalle cuffie ai timpani questi anni voglio viverli…

non ho i miei idoli, sono già morti
i loro giorni sono già trascorsi
ma io sono qui, non respiro gas toxic
real sad for, real best of not sick. x2


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