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lirik lagu sistema nervoso – serpi in seno

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[testo di “serpi in seno”]

[intro: adria the reject]
yo

[strofa 1: adria the reject]
io rappo per chi ha l’ipertensione a trent’anni
muoio al festino come gg allin
riesco ad amare anche una capra
se mischio lo xanax con il v~~gr~ (bu, bu, bu, bu)
l’invidia, ahia, che male che fa
se con quattro suoni suono che non ho un età
banger in due barre metto quattro dissing (sì)
ti colpiscono il culo come un fisting
la vita è un grosso diavolo rosso
col cazzo grosso che ti stantuffa dietro a più non posso
mosso da insigne imparzialità
(lui) non dà la mano, non va retro, non se ne va (mai)
chi ha un modo migliore di vivere
vuole imporre, vuole decidere
tra mille difficoltà chi sopravvive è l’unico che parlerà
serpe in seno scrivo di ciò che avverrà (qua)
[ritornello: mone antiking]
e cazzo, ancora non ci credo, son passati anni
da quando giravamo insieme a combinare danni
ci prendevamo a calci
poi sputavamo i denti
urlando al cielo nero la canzone dei perdenti
e cazzo, ancora non ci credo, son passati anni
da quando giravamo insieme a combinare danni
ci prendevamo a calci
poi sputavamo i denti
urlando al cielo nero, a questo cielo nero

[strofa 2: mone antiking]
perché la mia generazione è nata fuori tempo
figlia dell’intrattenimento col veleno dentro
parto della maledizione che si porta in grembo
miliardi di persone che obbediscono a uno schermo
la serpe in seno che hai allevato poi ti ha pugnalato
schiavo della dipendenza, schiavo dello stato
non c’è niente di riot ad essere un drogato
nel freddo di gennaio col cuore surgelato
allora fumo come dici tu per alienarmi
che un giorno arriverà la verità a decapitarci
noi continuiamo ad annaffiare questi fiori marci
finché basterà distrarci per incatenarci
non scherzare, siamo in tanti
figli senza padri nati già b~st~rdi
sul mio viso il riflesso blu dei lampeggianti
il mio corpo è a terra in quattro ad immobilizzarmi
[ritornello: mone antiking]
e cazzo, ancora non ci credo, son passati anni
da quando giravamo insieme a combinare danni
ci prendevamo a calci
poi sputavamo i denti
urlando al cielo nero la canzone dei perdenti
e cazzo, ancora non ci credo, son passati anni
da quando giravamo insieme a combinare danni
ci prendevamo a calci
poi sputavamo i denti
urlando al cielo nero, a questo cielo nero

[outro: mone antiking]
è nata fuori tempo
col veleno dentro
che si porta dentro

“ho tutte le caratteristiche di un essere umano: carne, sangue, pelle e capelli. ma non un solo, chiaro e identificabile sentimento, a parte l’avidità e il disgusto. qualcosa di orribile sta succedendo dentro di me, non so il perché
la mia libidine notturna per il sangue ha invaso le ore del giorno; mi sento letale, sull’ orlo del delirio; la mia maschera di normalità sta per scivolarmi di dosso”


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