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lirik lagu silla dddictator – stub test

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[testo di “stub test”]

[strofa 1]
con il micro come arma cavalco ancora chimere
sguardi lugubri si incrociano ai piedi di un candeliere
tra nugoli di scrupoli e ancora qualche bicchiere
si dilatano i confini, non cadono le frontiere
noi chi siamo per davvero, non lo diamo mai a vedere
cerchiamo di nascondere il nostro istinto da fiere
metti via mezzo denaro per il vecchio battelliere
siamo cellule impazzite che viaggiano battagliere
le dinamiche biochimiche ho rinunciato a capirle
ho fisimе continue e continuo a seguirlе
le cadute sul tatami cerco sempre di attutirle
quelle di ogni giorno fatico invece a subirle
ho paure sostanziali, non riesco a definirle
memorie polverose come le mura di smirne
volo sopra le risme grazie alle stesse miste
la corrente non mi tocca, l’atmosfera non esiste
ho una coscienza collaudata, ignota
recita in silenzio tipo lupita tovar
rifiuta la tua falsa luce da esistenza pr~na
cerchi un posto all’ombra di una gigantesca piovra
che copre coi tentacoli, mette alla prova
il nostro cuore non si trova, è avvolto in carta stagnola
dietro il collo un taglia gola
aspettiamo noi l’arrivo di un altro savonarola
[strofa 2]
la mia sete di versi non si placa (mai)
sei sorpreso come a tokyo tyson contro buster douglas
un ideatore dalla consistenza assai magra non arriva dove arrivan ‘ste barre che ti sbranan
noi come bracconieri all’interno della savana
coi resti del tuo mc, microfono cerbottana
questa musica è lo specchio di una società malsana
vi date voi da fare col fare della puttana
conto i giorni utili, come una merce rara non si prezza
sono giorni futili senza gesta
ai piedi del mio letto ho ragni dentro una cesta
a destra sul mio petto dorme ancora cl~temnestra
vicino al punto di cottura più che a quello di rottura
mantengo una giusta postura
i giorni vanno veloce è lamborghini miura
contro i soliti stronzi che tramano congiura
occhio alla cura, a chi te la produce
io sto assieme alle mie cuffie come castore e polluce
milano che mi induce verso spartiti mega
aspetto un beat, ma come opliti il suono dell’auleta
solo misere apparenze ‘per ste utenze
è un declino dove vivo scarsità di frequenze
sempre a gremar essenze rimanendo in cerchio
è l’assemblea di clistene riadattata al cemento


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