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lirik lagu rosy crew – flow desaparecido

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[testo di: “flow desaparecido” ft. garibaldi & anco marcio]

[intro]
asko made it hoe

[strofa 1: garibaldi]
scendo all’aeroporto in una terra lontana
seguirò tutti i cartelli, per calì e per tijuana
evado come il chapo, combatto come il chaco
rivolta a cochabamba poi pippi coca, bamba
sei una casa di fango infatti poi ti sfaldi
scrivo rime dai due mondi, sono garibaldi
oggi brilla a rio la luce del carneval (oh)
la tipa è seleção, quindi prendi il palo (oh)
versami, ti prego, un litro di mezcàl (oh)
puoi chiamarmi frida da quanto ne calo
non sono dopato, corro mezza maratona
scrivo con mano de dios, garibaldi maradona
tu vuoi fottere lo zio ma sei un pendejo
ho la pelle di giaguaro come un azteco
scrivo barre in 4k quindi cambia il mivar
faccio a fette il beat: spada di simón bolívar
niente plata ho scеlto plomo, quindi pablo spara
“hasta la victoria siempre” come chе guevara
bodega fin del mundo dritto in gola dalla grolla
ballo un tango con la morte, chiamami astori piazzolla
ho un flusso d’argento, flow dal rio de la plata
ti metti contro me? cronaca di una morte annunciata
una via d’uscita lo sai, amico, qui non c’è
come chi si oppose al regime di pinochet
[bridge: anco marcio]
madre mia que bien
estoy contigo mc
soy anco marcio

[strofa 2: anco marcio]
vamos a la playa, sabbia bianca nella baia
cocco e papaya, non è la terra dei maya
siamo nel profondo sud, ande e poi terra del fuoco
senti questo mood, questo clima un poco loco
su una spiaggia di bahia sorseggiando una tequila
tra due tiri di maria e la voce di shakira
una bella brasiliana balla samba seminuda
con il vento a tramontana sembra un verso di neruda
il caldo t’accompagna, sotto questo sole brucio
taglio la picanha, sembro un po’ fontana lucio
tra due palme e due liane son cullato da un’amaca
sogno terre peruviane, sogno il lago titicaca
mentre nelle tende, narrano antiche leggende
sogno salvador allende, este pueblo non si arrende
sul bordo dei vulcani getto i miei pensieri strani
come sacrifici umani degli incas precolombiani
poi si passa con cautela in un locale di caracas
nel cuore del venezuela tra i mojito e le maracas
spendo soldi al banco, compro col mio portafoglio
un vestito bianco, mi sento jorge bergoglio
di stéfano alfredo, lui coi blancos era il re
ma qui giran lo spiedo con la maglia di pelé
parlo sottovoce per lasciare il clima intonso
qua il tempo scorre veloce, sì come fernando alonso
con un sigaro di avana qui mi sento come a casa
sulle note di santana o che suoni “el cóndor pasa”
buena vista social club o the girl from ipanema
sotto l’ombra di un baobab per sfuggire a un eritema
suona il tango “un dos tres, cómo bailá, ¡ay, caramba!”
danzano a buenos aires ballerini su una gamba
sento l’armonia del mare, guardo il cielo e sorrido
da sto posto si scompare, come un desaparecido


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