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lirik lagu rant & alderson – lividi

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[prima strofa]

non darmi no le spalle ma avvicinati due spanne
la voce tua si espande e mi respinge un po’ più indietro
che sta a farmi le domande quelle sempre più b-st-rde
che ti apr-no le falle e ci finisci sempre dentro
ma tu che hai gli occhi di vetro e poggiata su la tempera
e pupilla disegnata quasi finta qua si mescola
questo mondo enorme sembra guardi tutto qua
manco cerc-sse una frase epica che non arriverà
e i dubbi fanno dire poi parole sbiascicate
e non capisci ciò che parte e mille frasi già sciupate
quelle a cui ripensi tempo dopo e ne hai mille altre
quelle che ti perdi tempo dopo già scordate
mentre ti giri di lato quei fianchi no ti prego
linea bionda sotto gli occhi disegnata da un capello
se p-ssi poi ti seguo, se chiami non ti sento
confessioni fatte senza rompere il silenzio

[ritornello]

come mostri odiarsi tu mi ignori per ore
mi guardi, non mi guardi gridi forte il rancore
come fossimo due pazzi persi in un errore
canto una canzone di noi due che poi fa…
serve sempre darsi quella forza che muove
mi parli ed anche i lividi poi cambiano colore
tu che mi dai i brividi e parole che non scordo
vorrei me le dicessi anche stanotte quando torno

[seconda strofa]

piove anche se è luglio, la tv fa compagnia
storie che il diluvio con la forza porta via
e copre già ogni colpa mia, sul vetro con lo straccio
invoco fantasia ma ogni foglio poi lo strappo
ma ti chiamo non ti chiamo se lo voglio non mi è chiaro
noi due poeti ermetici ogni verso complichiamo
la vista dà anestetici ma poi ci separiamo
via dagli occhi via le fitte che ti schiacciano il costato
cerca tra gli appunti messi giù se ci son io
agli angoli scrivevi o immaginavi il nome mio
lì tra quelli marginali, smettiamo di far piani
ma gettiamoci le mani nel destino e i suoi scaffali
tutti incasinati, un po’ come la mia stanza
foto che non tolgo e che poi guardo quasi a oltranza
forse che il ricordo poi diventi qualcos’altro
mi lascia cento pagine di pezzi e poi nient’altro

[ritornello]

lottato con lo sforzo di lasciarti ogni mia rima
di tutti questi testi sei per me l’opera prima
già so che mi detesti ed io ti voglio più vicina
quando poi ho fiumi di versi di te sì già è la mia sfida
vedi ho tesi tutti i nervi e sempre cerco poi un contatto
lo faccio poi ho l’affanno ma con te è come un impatto
fuori di me da tanto e non intendo sai per dire
del tipo che sei un altro come tanti ma hai le rime
e se mi sforzo ma non va, se conto le mie colpe
non arrivo mai a metà che ne aggiungo già di nuove
tra gli sbagli dell’età e se faccio drammi in ogni dove
ti incazzi vieni qua ma poi ti calmi e cambi umore
e poi mi guardi, mi sazi, dai mi dai alla testa
mi mandi su pianeti ma di vita mista a ebbrezza
le ombre su pareti danno sagome e illusioni
perché uniscono i due corpi, via grida ed errori


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