lirik lagu primo squarta – in nome del padre
adesso penso che mi serve il tuo silenzio,
e tutta l’attenzione di cui sei capace per stare sul pezzo.
ho la chiave, sto parlando a michael jackson, charles manson.
la mia chiave parla meglio di un altare con l’incenso.
esco dalla ruota dell’amore per possesso,
che guarda un individuo rinunciare al suo universo.
preghiere, testa b-ssa, per l’ira di un dio funesto,
ma qui è piena di grazia solo l’ultima jam session!
venero l’altissimo maestro dell’estro
perché mi tiene al fianco di chi ho perso.
si tiene le mie pietre, non teme il mio disprezzo,
e se glielo confesso ci sta lui, senza nessuno che si mette in mezzo.
e la concordia è un orizzonte compromesso,
e la misericordia arriva dietro lauto compenso.
ma ‘sti cristi ti applaudono lo stesso,
in nome di una tunica che giudica ogni sbaglio commesso.
in nome di un dio che alle volte è anche il mio,
ma mi è amico solo se sto buono,
e gli altari che fai, le preghiere che sai,
non ti servono per farti uomo.
lo faccio in nome di nessuna realtà, con le cose che ho già,
nel nome di mio padre e mia ma’
nel nome di mio padre e mia ma’
(.just like a little child.)
quaggiù la provvidenza non ci pensa proprio
a proteggerti la testa, neanche il patrimonio.
che chi parla di indecenza è il primo a credere al demonio,
perciò non vergognarti del tuo odio, quand’è odio.
parlare in verticale con il cielo è un’eresia,
ma è meglio che guardare il clero spendere in gioielleria.
domenica c’è un’altra processione, un’altra comunione,
il prete con il bancomat a vendermi l’-ssoluzione.
il reverendo sta parlando piano,
ora che è tremendo il desiderio di una donna e di sapersi umano.
racconti a un’altra chica la tua favola di adamo.
reverendo, b-tta giù le mano!
senti bene, non mi serve il tuo abito sacro,
di più di quanto sangue ha versato già mio papo, che mi ha allevato.
e solo la mia messa è buona,
nel nome del padre, del figlio, e dello spirito che suona!
in nome di un dio che alle volte è anche il mio,
ma mi è amico solo se sto buono,
e gli altari che fai, le preghiere che sai,
non ti servono per farti uomo.
lo faccio in nome di nessuna realtà, con le cose che ho già,
nel nome di mio padre e mia ma’
nel nome di mio padre e mia ma’
in nome di un dio che alle volte è anche il mio,
ma mi è amico solo se sto buono,
e gli altari che fai, le preghiere che sai,
non ti servono per farti uomo.
lo faccio in nome di nessuna realtà, con le cose che ho già,
nel nome di mio padre e mia ma’
nel nome di mio padre e mia ma’
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