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lirik lagu perry watt – tristo mietitore

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[testo di “tristo mietitore”]

[intro]
~ “sì? è venuto per la siepe? senta, sono davvero spiacente…”
~ “io sono il tristo mietitore.”
~ “chi?”
~ “il tristo mietitore.”
~ “sì, capisco…”
~ “io sono la morte!”
~ “sì, beh, il fatto è che abbiamo degli ospiti americani a cena, stasera…”
~ “chi è caro?”
~ “pare sia un certo signor la morte, venuto per la mietitura, non credo che ci serva per il momento”
~ “salve, non lo lasciare fuori la porta, caro, fallo accomodare”
~ “tesoro, non credo sia il momento…”
~ “oh, venga dentro, si accomodi, entri a bere qualcosa…”

[strofa 1]
piacere, sick brain, sono tristo mietitore, bestemmio il signore
sono l’altro stronzo che ha rovinato la canzone di un altro cantautore
tanti nemici, tanti ammazzati per ‘sti aborti mancati
non vi auguro la morte senza prima i lavori forati
espiaci i peccati [?] il tuo papiro
esala il tuo ultimo respiro, non si sevizia un paperino
la mia ammirazione spero non ti inganni
la volta che ti spari in testa quel colpo che avevi in canna da anni
io so che ci lascio le penne e anche le piume
in una gitarella con marinella cadiamo insieme dentro il fiume
il mio stampo di fabbrica arte drammatica messa in pratica
canto solo [?] vodka
discarica mi fa da habitat
cadavere, serviti in tavola, buon appetito
sei nel sottosopra, non come in “stranger things” ma come benito
sei nella mia vendetta [?]
sapere che sei legato alla sedia con la fronte scavata da quella goccia d’acqua perpetua
[ritornello]
sono io la morte e porto corona
io son di tutti voi signora e padrona
e così sono crudele, così forte sono e dura
che non mi fermeranno le tue mura

[strofa 2]
ogni santo dolore è straziante
mi cibo dei miei compagni caduti come se mi fossi schiantato sulle ande
non ho risposte alle mille domande e dubbi nella testa i pensieri brutti
il riflesso nello specchio mi chiede: “quand’è che ti b~tti?”
nel caso non si fosse capito a natale voglio ancora un mitra
se mi dovesse mancare una via d’uscita dalla movida
[?] fatta di materia organica non vedo è finita
la tua esistenza è un vilipendio alla vita
finisco nella tana dell’orso, sempre un incidente di percorso
lo zombie che ti trasmette il morbo attraverso il morso
oggi è troppo facile morire come negli ottanta in declino
[?] per strada mi si spremerà l’intestino
ciò che faccio anche se alla fine non ho fine
ti vengo a trovare all’imbrunire sono io la morte, ti porto una corona di spine
madonna puttana, mo se vuoi possiamo scendere a patti
a conti fatti sempre lo stesso che perde ‘sta partita a scacchi

[ritornello]
sono io la morte e porto corona
io son di tutti voi signora e padrona
e così sono crudele, così forte sono e dura
che non mi fermeranno le tue mura


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