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lirik lagu ozone dehumanizer – tomba di carmilla

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un liuto nella neve
le primavere prossime danzanti
promettevano vallate rigogliose di papaveri
forse questa mia malinconia mi tiene vivo
è come un velo nero che mi obnubila il mattino

io che con il capo ti poggiavo sopra il grembo
che di notte di donavo amore, il giorno ti donavo scherno
ho spezzato la mia spada tra le pietre
non voglio più lottare contro ciò che non si vede

l’acqua di questi gerani stagna sul terrazzo
la città si è persa nella nebbia eterea di giorni di marzo
voci sussurranti dalla tomba di carmilla
nessuno saprà mai cosa succede in quella villa

io rivedo me nei dentro riquadri seicenteschi
dove i morti giacciono tra i fiori e i fiori crescono tra i teschi
bevendo da una pozza d’acqua stagna in mezzo ai fragni
rifrangendomi negli attimi sprecati a contemplarti

lascia che gli uccelli neri bacino il mio volto
rifletti la tua sagoma nell’acqua in fondo al pozzo
staccando le ali dal torace alla farfalla
rimane solo un verme senza grazia
e tu sei malinconica sei come i fiori gialli
che noi non esistiamo non esiste niente mai
nascosti dalla luce come vespe nei cancelli
ci costruiremo lenti, la lapide nera di due fratelli

tutto sta marcendo con il tempo
speravo andasse meglio, invece sto morendo
pier paolo pasolini scrisse versi per sua madre
cosciente che l’amore fosse causa del suo male

come lui tutti quanti, durer lo faceva con i quadri
comprimendo i suoi fantasmi in incisioni medievali
ed io che osservo gli alberi capisco
capisco quanto simile all’amore sia quel gelido nevischio

le mie rose, decorano le mura del passato
velenose come la tua lingua calda sotto il mio palato
dopo che le dita tue sfiorarono la veste
mischiando al bianco candido di sputo quel celeste

oggi mi rimane solo un tumolo di fiori
per nascondere il segreto dietro tutti quei dolori
le tortore portano in bocca fronde e tamerici morte
in marcia per i boschi melancoliche e sconvolte

lascia che gli uccelli neri bacino il mio volto
rifletti la tua sagoma nell’acqua in fondo al pozzo
staccando le ali dal torace alla farfalla
rimane solo un verme senza grazia
e tu sei malinconica sei come i fiori gialli
che noi non esistiamo non esiste niente mai
nascosti dalla luce come vespe nei cancelli
ci costruiremo lenti, la lapide nera di due fratelli


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