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lirik lagu omega storie – smetto di pensare

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[testo di “smetto di pensare”]

[strofa 1]
ehi, sempre preciso
puntuale al colloquio
anzi, guardando l’orologio sei in ritardo di poco
le tre cazzate che hai da dire, beh, ripassale in toto
che se ti viene un vuoto fai un cattivo viso a buon gioco
bene, sei pr~nto
non ti ci vedo in cravattino
ma a ‘sto giro ti dà un’aria struggente, quasi da stronzo
chi vuoi prendere in giro?
ciccio, ti conosco
rispecchi i marciapiedi di ‘sto posto
cripti certe informazioni segrete come il vento, quando attraversa il bosco
novembre è il tuo mese di trasparenza, il nostro
stringo il collo, può andare, ok, a posto
tra mura di vizi ricerco feritoie di astinenza
esposto
boccate d’ansia, mi rinfresco come agosto
quadro generale: sedia, scrivania e una poltroncina ricamata in rosso
vergogna tatuata addosso frequenza cardiaca già ricavata al polso
e ripeto a memoria il trafiletto che avevo da dire
mentendo a me stesso, tralasciando le prerogative
da ambo i lati ogni individuo, di regola, vive
ma da uno solo, testo, in preda alla fregola, scrive
[ritornello]
quando smetto di pensare, tutto vuoto attorno
però poi mi ricordo che anch’io smetto di pensare
quindi penso che non smetto mai un secondo di pensare neanche in frasi messe al bordo, insensate
smetto di pensare
a volte anch’io mi accorgo che un po’ smetto di pensare ma come tra due corpi, ci occorre carica
pur smettendo di pensare

[strofa 2]
siamo un insieme di luoghi comuni, posti comuni
tosti con gli uni e con gli altri lievi a priori
ed assaporiamo merda e profumi di fiori camuni
saltiamo tappe come canguri
chiusi in noi stessi come paguri, solo taluni
ritorna in te stesso
c’hai ragione, lo studio è lo stesso
davanti a me c’è un caffè, prendilo
lo scrittoio è il medesimo
ed ho gli stessi vestiti, presi all’ultimo battesimo
(specchio)
davanti a me ho uno specchio, quindi mi specchio
io mi gratto l’orecchio, lui si gratta l’orecchio
ha solchi a lato dell’occhio, mi ci concentro
ed è plausibile che sia me da vecchio, mi ci assomiglia parecchio la puntualità non l’ho garantita
e l’interlocutore di trent’anni in più, sembra all’antica
non accetta
(no)
rimanda il colloquio ad un’altra vita
e in preda alla fregola impugna la matita ed abbozza una linea
[bridge]
vi capita di parlare da soli?
a me spesso
però perché dovrei biasimarmi?
penso che non penso ma penso
propenso a restare solo, quindi perché dovrei biasimarmi? perché dovrei biasimarmi?

[ritornello]
quando smetto di pensare, tutto vuoto attorno
però poi mi ricordo che anch’io smetto di pensare
quindi penso che non smetto mai un secondo di pensare neanche in frasi messe al bordo, insensate
smetto di pensare
a volte anch’io mi accorgo che un po’ smetto di pensare ma come tra due corpi, ci occorre carica
pur smettendo di pensare


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