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lirik lagu ocropoid – festivalbar

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[testo di “festivalbar”]

[strofa 1: perry watt]
non conta essere bravi, capita che ti impantani
in cumuli di neve come in bicicletta pantani
ho il bambino di trainspotting appeso al lampadario
recita al contrario il rosario bisticciando col mio amico immaginario
dammi tre parole, puzzo come una bestia morta stesa al sole
odio le persone ma comprendo quelle sole
fumo un po’ sposto via la tenda
‘sta lucidità uccidila perché in fondo ci spaventa
resto solo come nemo quando dico che sono astemio
fumo cose che mi fanno diventare scemo
racconti balle ma di fieno
come gli impact ho solo odio, per chi non conosce “odio pieno”
tu sei un altro in meno, io non me la meno ed è per questo che non ti meno
restiamo vermi sottoterra come in tremors
anni che mi alleno a sputare veleno, mi infastidisce il cielo sereno
con la calma dopo la tempesta come i venom

[strofa 2: omegastronzo]
facile con la lama puntata alla gola
lascio impr~nte sulla brina dell’aiuola, brucia la carta stagnola
sono quello che vi attende, occhi ovunque come se sposti le tende
cielo grigio piombo io si che mi lascio prendere
mi dimentico di stendere, oh hai mica da accendere
ho sempre pochi soldi da spendere
mi stai sul cazzo lo lascio intendere
la storia te la so vendere, prova se pensi mi possa offendere
ti chiedi perché siamo così rancorosi
ti auguro una cazzo di cirrosi, ancora giri con quei cosi
giorni confusi nervosi, sull’orlo di un’altra nevrosi
fotti con ocropoid non osi, qui il luogo dove riposi
e mettere pietre, sopra ai giorni matti
non funziona non scappi, la testa te la sp~cchi
una vita a scatti tra i vigneti, le campagne e gli spauracchi
i cazzi in testa a pacchi, e il volo circoncentrico dei gracchi
[strofa 3: sashimi rotten]
è il male che mi solleva prendendomi per le scapole
corpi infilzati sulla punta della piramide, diamine
ho perso di nuovo il tuo sguardo
ma il tempo è spesso puntuale nel farci capire molte cose in ritardo
è come una pioggia di siringhe questa city, ogni fottuto giorno
ci trovi sotto la voce hardcore, nei siti p~rno
veloci atroci, lasciamo i tuoi cori senza le voci, zitto e siedi
siamo come una lama che trafigge i grattacieli
giro col cane che è la mia ombra, chi ci ascolta soccombe
porto questo suono con i porci dall’oltretomba
la mia band porta disagio, dio porco al contrario, aka
il tuo cranio, aperto in palio
siamo maiali beviamo senza un domani, ci lanciamo canne dal divano
bello il tuo disco ma non lo ascoltiamo
tu che ne sai di quando ero nel quartiere con la peggio gente
a fumare la peggio merda e a scollettare per un po’ d’erba


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