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lirik lagu mat b – anime in gabbia (prelude)

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sai cosa voglia dire non riuscire ad uscire dai propri problemi
p-ssare una vita rinchiusi nel proprio p-ssato e nei propri pensieri
accettare i problemi per non affrontarli
vivere un metro dagli altri
essere schiavi di sti sentimenti senza saper controllarli?
tu non sai cosa voglia dire sentirsi estraniato da ogni gruppo
vedere il mondo che si fa da parte mentre tu non fai parte del tutto
scrivere sotto le stelle per sentir di meno questa nostalgia
essere un morto vivente che vive nell’ombra della sua apatia
siamo anime in gabbia, prede dell’ansia, attaccate a qualcosa di astratto
che cercan conferma ma trovano dubbi, infrante p-sso dopo p-sso
ritratti fatti da un pic-sso che non ha compreso a pieno questa vita
sogni dipinti su tela, ma le mie sono bozze a mat-ta
sto a pugni stretti con l’amaro in bocca
il volto rigato dalla pioggia
il vento che soffia accarezza la pelle mentre questo fato mi strozza
foto riportano indietro nel tempo, parole vuote rimbombano in testa
zattere in cerca di una terra ferma nel mezzo di un mare in tempesta
ognuno c’ha i propri problemi quindi rispetta chiunque tu incontri
ognuno c’ha i propri conflitti interiori nascosti agli occhi di molti
tutti comprendon se stessi ma pochi capiscono gli altri
in terra non trovo conferme quindi mi rifugio in mezzo agli astri
hai mai sent-to tutto più distante mentre stavi piedi per terra?
sentirsi un incognita mentre ste voci rimbomban e riempion la testa
hai mai rinnegato il p-ssato? io ci ho provato e ci sono affogato
non giudicarmi se non capisci che cosa provo e cos’ho provato
cerco qualcosa da tempo ma ancora non ho capito cosa sia
metto le cuffie e vado nel mio mondo, la cinta di orione mi detta la via
pregiudizi ci segnano il volto, mi immergo nel porto sepolto
dei miei sentimenti abissati eclissati in modo da uscirne un po’ meno sporco
voglio cercare una vita vera ed essere una garanzia
ricoprire le macchie della mia famiglia
e staccarmi da sta gerarchia
siamo frutto di ciò che vogliamo, mele o serpenti appesi a questo ramo
non dipendiamo dai nostri antenati ma tentenniamo a coprire il divario
e non dire che mento perché a conti fatti
siamo uno, nessuno e centomila per gli altri
e per tutte ste sagome che ho davanti potrei essere zeno oppure gandhi
oltreuomo come nietzsche, decantare la propria beatrice
restare attaccato alla propria umiltà, come una tamerice
ho coscienza della conoscenza, l’amaro non copre l’amore
l’ignoranza non regna sovrana finché l’arte ti penetra il cuore
e io invece so di non sapere, e il sapere ha il sapore del bene
quindi cura questo mal di male con sale e preghiere, mei miserere


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