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lirik lagu manù de dios – capitolo 33

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quello che scrive è un personaggio e non una persona
nel personaggio tutti possono immedesimarsi. il personaggio è manù. manù chi è? è come l’acqua , non ha una forma precisa. dell’acqua abbiamo già parlato parecchio. è inodore, insapore e incolore. è trasparente, pura, si adatta all’ambiente esterno. quando ci mette costanza è infallibile e determinante, le sue goccie lasciano il segno sulla roccia

il vento quel giorno non soffiava , ma aveva comunque voglia di parlarmi:
“_guardati adesso, sei fermo dentro ?
sei acqua, sei zen, però sei spento
prendi fuoco solo se c’è un incendio
non apri bocca se non c’è un orecchio_”

caro vento, se tu soffierai io mi metterò a correre volentieri. non sai quante volte sono sceso coi miei scarpini in campo. se tu invece non avrai questa spinta io starò qui. se in questo momento c’eri tu vento, non mi sarei potuto soffermare a scrivere ed essere una versione di me

il vento se ne va senza soffiare , come quelle sere che ricordo.. quelle notti a parlare in piedi per ore o col sedere sull’asfalto..

cosa? ah si , scrivitelo prima che te lo scordi! scritto? si , scritto
comunque dicevo forse l’acqua è un codice e forse il mio codice sono le parole, tutto quell’insieme di cazzate che scrivo , che ho scritto e che scriverò sono la mia essenza, sommate all’energia che metto nel renderle a disposizione. sarebbe stato bello esserci incontrati alla sorgente ma un fiume lo puoi leggere in qualsiasi punto resta lo stesso nella sua essenza

sono un fiume fermo ma adesso in un altro punto come se a spostarmi fosse il tempo e non lo spazio e mentre mi sposto allontanadomi dalla sorgente, mi metto a pensare come se tu potessi sentire i miei pensieri

sotto il sole d’estate siamo tutti un po’ piu’ perfetti e inscalfibili se vogliamo, e la barriera è meno resistente di quello che ti immagini. non sai quanti mostri chiusi in un armadio, cose brutte che voglio ignorare. e continuerò a farlo. è brutto da dire ma preferisco dimenticare. essere presente non passato. non conta cosa ti succede nella vita ma la forza che metti nel reagire. lo sai che lo sto dicendo per te. lo sai che faccio finta di non sapere, vedere e sentire. e so che non devo aspettarmi onestà da persone che mentono a sé stesse

io? in che situazione sono? _io sto provando qualche vestito e quale mi sta bene addosso. mentre gli altri pensano di sapere di sapere già quale porto. negli altri? cerco un barlume, il sole , così da poter di stare in costume. _

mentre mi sposto nel tempo penso e mentre penso il tempo scorre come un fiume . visto che scorre mi guardo allo specchio e noto qualcosa, posso dire che oggi almeno c’è il sole

per me il sole è un simbolo importante. cos’è il sole? il sole è armonia, pace, ordine , prosperità, delizia, piacere. sole è la persona amata. sole vuol dire che le cose vanno bene. se amate la vita , la vita per voi sarà piena di sole. irradiando piacere, amore , benessere e festa, ossia sole, capiterà di attirare ottime persone e realtà piene di soddisfazioni. portate luce ovunque vi troviate, stato in questo stato, in questo ambiente, come se fosse un tempo atmosferico. io mi svegliavo la mattina e pensavo “sole”
il sole per oggi tramonta e devo mettermi il giacchetto per uscire, uscire dalle fantasie però non ancora
_provo un nuovo giacchetto di pelle, ma nella tasca delle rime vecchie. se leggi queste righe l’ho scritte per me. ma se leggi queste righe ti trovi dentro me. si chiama manù ma anche decentraland. forse non più ma si chiamava regno delle fate, sai lei ha creduto alle mie fiabe.manù dove si trova? su una nuvola a volte gialla a volte rosa. sopra socrate e i sofisti, sopra i tuoi occhi tristi. qui c’è la magia , quella che non trovavo più. dopo che ho rotto l’incantesimo. da bambino avevo fantasia, poi la logica me l’ha portata via. ma sono tornato a darle la caccia da quando ho visto la verità in faccia.sogno si, come se avessi sempre il cuscino a disposizione , come king di seven deadly sins. _

finalmente apro la porta ed esco, stasi finita
sul portone appendo un foglio con scritto : “quello che sto scrivendo è un insieme di parole scritte in passato e in questo esatto momento . preferisco ricordare le cose belle per non scordare in quanto materiale di eventi, esperienze, momenti di gioia mi sono immerso e non sottovalutarmi.”

il vicino mi saluta e urla che sta andando in vacanza. beh io ho pianto di gioia il primo giorno con lei in vacanza. le foto sfucate, vestita di nero. mi basta poco , solo le persone giuste, poi possiamo anche essere in un hotel pieno di insetti a malta. è stato un duro inverno lo scorso, ma ho imparato che in ogni cosa sono sempre partito all’attacco come a risiko, ma poi ho imparato ad aspettare. a non essere legoshi di beastars e tu haru

ho fatto solo 3 passi oltre il portone ma torno indietro e accartoccio il foglio

tendo a cancellare ed essere molto minimal , così da depauperarmi del valore del mio vissuto. spesso abbiamo paura del vuoto del futuro e non vediamo quanto quello che consideravamo futuro dieci anni fa è stato così pieno , incitandoci da essere positivi per gli anni a venire. non posso che essere soddisfatto fin qui. un sogno che mi piacerebbe realizzare ce l’ho ancora, forse due. ma non forzerò mai la realizzazione

m’incammino nuovamente e i miei passi fanno scricchiolare il ghiaino che borbotta una cantilena che recita così: “_non puoi darmi due per un compito in bianco . non è strano, non è giusto, nè sbagliato. un foglio bianco è sono qua che ascolto. un po’ come dire inizia te a parlare. è dire non inizio da solo ma sono pr~nto, sto aspettando per scriverlo insieme _

io rispondo educatamente che in effetti un’altra cosa , un po’ così , senza troppe aspettative che mi piacerebbe prima o poi fare è scrivere qualcosa a 4 mani

incerto sul proseguire intanto apro instagram , e rileggo un vecchio post: ” io penso che nella vita è più facile raggiungere chi ha la tua stessa frequenza. e notare le persone con la tua stessa energia. per questo con esse basta poco per capirsi, sei fin da subito a tuo agio e puoi parlare di tutto. non so perché ma mi basta poco per capire se una persona brilla di luce propria o si nutre di quella degli altri. ”

un cane d’improvviso abbaia e riprendo a camminare , il cancello non è lontano. lo apro. lo socchiudo ma non lo chiudo mai del tutto. mi avvicino alla macchina. “entro, giro , accendo la macchina ” e pure la radio. “sei così narciso che ti citi da solo? ” , esordisce. l’altro conduttore radiofonico mi chiede immediatamente : “manù cosa intendi per amore? ”

io l’amore lo intendo in ogni forma , tu forse ne intendi uno. e giuro che per ogni forma io l’ho presa sempre nel culo. mi sorprende come persone che ho amato , sono persone che adesso un po’ disprezzo, tradito dalla loro indifferenza. avevano solo un compito, si sentivano in dovere. non sono riuscito più ad amarli. non davo se non ricevevo. ma così facendo chiusi con tutto il mio albero, il mio clan. dover contare solo su me stesso mi ha reso indipendente. altri ti deludono perchè vivono la cosa solo come se fosse un contratto di convenienza. l’amore è quella cosa che quando sei confuso se c’è ti salva e ti scalda mentre quando non c’è non sai se mente la mente e del fisico esaurisce la fiamma . sono sempre stato in ottima salute, ma quanto ho avuto un trauma , la fine di un amore, ho ricevuto un contraccolpo sulla salute, sul mio cavallo di battaglia

no , non sto parlando a me. io ne sono già fuori
stavo dicendo che non davo se non ricevevo . al primo ostacolo mi fermavo sempre. adesso faccio passi verso gli altri mettendo anche da parte l’orgoglio e la razionalità, capendo la fragilità e l’imperfezione delle persone. a volte hanno solo il bisogno di sentirsi prima importanti. non devi contare su nessuno ma credo che esistono persone su cui puoi contare davvero

i due conduttori iniziano a ripetere okokok per una decina di volte così da essere sbrigativi e terminare il mio intervento. cambio frequenza e il conduttore chiede : “a voi piace giocare a lupus in tabula ? ” vorrei essere un po’ il narratore, un po’ il veggente , un po’il salvatore, bo tu dai le carte. ognuno ha il suo ruolo, ognuno la sua parte. dato spettacolo ovunque dal mare alla piazza, ma la nostalgia no bro perché canaglia. ” non faccio in tempo a rispondere che la radio si spegne da sè
inizio a far retromarcia per immetteri sulla strada ed evito un ragazzo in bici, il quale aveva ben in evidenza tre tatuaggi sul braccio, tre parole : emozione, istinto e ragione
inizia il viaggio e mi metto a pensare..

ho sempre voluto incontrare persone con i miei tratti, più affini a me, sulla stessa frequenza. ho capito che è una attesa un po’ inutile quella della stessa frequenza visto che siamo tutti diversi e che devo apprezzare chi è diverso da me, partendo proprio da chi lo è molto. devo entrare nel profondo delle persone e capire che nonostante gli errori si celano persone che calpestano altre strade ma per raggiungere lo stesso mio sentimento. ( come dico in limbo). devo partire proprio da chi non capisco, chi mi ha fatto del male, chi è in debito con me. incondizionatamente. lo ripeto io penso di essere nessuno, sono come l’acqua. sono uno materialmente si , ma sono costituito prevalentemente d’acqua come tutti e tutto , quindi non posso identificarmi in nessuna unicità

divago nei pensieri, una volta scrissi:
“la cosa non ha senso o ha una fine
mi sono perso, penso, perso il senso fine”

poi un vuoto. entro in medias res. ieri sera ho rivisto memento. assorbo facilmente tutto come una spugna e riesco ad rielaborare a modo mio. mi sento in dovere di creare , creare per ispirare gli altri, ispirare per sentirmi vivo, vivere per migliorarmi . penso di essere il classico senza talento in tutto ma contraddistinto dalla voglia di andare oltre i miei limiti

l’ordine temporale non è importante. sono andato a casa che era notte, abbiamo guardato un film insieme, abbiamo fatto un aperitivo , pranzato tutti insieme e mi sono svegliato. a volte sono sbrigativo perchè il mio pensiero va oltre la concretezza delle parole e non viene fuori una bella rielaborazione

un clacson dal dietro mi incita ad andare più veloce. si sto un po’ giocando. ma so perché lo faccio. per non fermarmi alla ragione. sto andando oltre. e voglio pure scrivere, è il modo di comunicare con il mondo esterno, forse è una mia passione. ma forse già domani non lo penserò più, i miei desideri compiono sempre salti quantici. io però non rinuncio ai desideri

notifica su insta, la apro: “manù la musica? ” non rispondo , apro spotify e metto mr. rain in “non fa per me”
già arrivati? penso di si . anzi pensai. scendo e ci sono tutti . memento finisce

condivido lo stesso pensiero di rkomi nell”intro” di “taxi driver “: io ho sempre sentito il bisogno di avere uno scopo nella vita . non credo che uno possa dedicarsi solo a se stesso, al proprio benessere . secondo me uno deve cercare di avvicinarsi alle altre persone ”

io non cito solo i filosofi ma anche i rapper, ti fa un po’ ridere

ah si, scrivitelo prima che te lo scordi, scrivi:
ci ho messo 27 anni a ricordarmi 2 parole: “amare”, “aiutare”. me le devo tatuare sulle mani, in giapponese, te l’ho detto. memento inizia e mi congedo
saranno passati almeno 10 secondi lunghi 3 mesi o 1 mese in 10 secondi non lo so, fatto sta che chiudo lo sportello

sei tutto ciò che ho conosciuto. una, zero e tutte. hai importanza e contemporaneamente una delle tante. e nelle mie parole c’è un po’ di ognuno di voi. incondizionatamente

ci ho messo 27 anni a ricordarmi 2 parole: “amare”, “aiutare”. ma si fa presto a dimenticare tutto, basta un attimo. ogni tanto devo rileggere il solito libro per tornare a ricordare quei concetti. i concetti .. ho la fissa per i concetti.. non servono a nulla.. perché tutto è così irrazionale e sfuggevole. cosa devo fare domani? niente, solo godermi la vita

cosa? ah già devo accompagnarvi a casa
“sveglia manù.”
con quale voce mi sento chiamare? forse troppe. e ognuna è un bruciore nello stomaco
“ne hai viste di scene eh.. e ancora non ci capisci nulla. dai scherzo , sei a buon punto.” … mah, se lo dici te
“ti piace scrivere. avvicinarti agli altri. amare e aiutare. essere libero. manù cosa ne pensi della situazione che c’è in italia, è vero che..?” … guarda non lo so, ma che domande scomode fai!?
lei mi saluta poi parliamo fuori dalla macchina
“ascolta ma devi far ridere che di pensieri ce n’ abbiamo già abbastanza di nostri. ” … ma lo sai che sono riflessivo
” ma volersi bene non sono parole .” voglio parole intrise di emozioni
“ah emozioni come il titolo ..? quanto ancora vuoi chiudere in un cassetto le tue parole?
non hai un punto fermo quindi fermati. gira e rigira dove vuoi andare? hai unito i puntini? hai sempre fatto tutto di testa tua, sei proprio del segno dell’ ariete”. … si ariete, esaltazione sole ed esilio marte

“aspetta quindi ora parlerai del tramonto , poi delle ore di sole fino alla mattina? sei scontato!”

tranquillo, sono troppo pigro per mantenere coerenza temporale
mi sono svegliato vuoto e stanotte sono così pieno. si è sedimentato in me uno strato di ognuno di voi, a cui tengo davvero e mai così come ora. posso fare a meno di tutto questo? dei miei amici che mi fanno stare bene? delle persone? forse devo addentrarmi nella vita di tutti i giorni e scrivere di questo magnifico mondo. ho bisogno di collisioni come fossimo particelle. ho anche imparato che certe collisioni non possiamo forzarle. mi vedo come uno di quelli sempre nel traffico , quel gran bel traffico come dice liga. a sporcarmi le mani nelle esperienze condivise, le più semplici, apparentemente inutili ma le più belle, come tante ho passato e vorrei passare. mi sento fortunato per tutte le mie avventure e le tante persone che ho conosciuto. e sono egoista nel pensare che non vorrei perdere di vista belle persone lungo il mio percorso. penso di essere migliorato nel relazionarmi con gli altri. c’è chi mi conosce da poco. beh sono partito come una frana in tutto e piano piano mi sono fatto. la mia realizzazione è nelle cose semplici. anche solo un gesto fatto e un sorriso ricevuto. un grazie da un anziano. nel periodo che ho lavorato meno o nulla come adesso, la noia è stata una cosa molto familiare. il traffico mi fa sentire vivo. ma in questo momento il vento non soffia e sto scrivendo. io sono un po’ quella giornata, che poi non la so descrivere, è un dettaglio. è una tua amica che ti consiglia qualcosa. è una cosa che non ti aspetti. è mettere la canzone che vuoi. sono un po’ noi a ridere
fai il manù, a volte qualcuno lo dice in modo negativo , ma invece ora te continua a farlo, in modo naturale , non ti inquadrare e sprigiona la tua indole. quante certezze hai in più, ti ha portato fino a qui. c’è chi dice che devo concludere di più, che non credo abbastanza in quello che faccio, forse trascura le mie caratteristiche e il mio modo di vedere le cose. io penso che è difficile chiudere il cerchio dei concetti e delle cose , il vento soffia e devo andare, meglio finire così


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