lirik lagu mac myc – la casa dei 5 corpi
[testo di “la casa dei 5 corpi” ft. krin183, h~llpacso, heskarioth]
[intro]
ahahahahahahaha
[strofa 1: mac myc]
torturo un altro cervello
solo dentro la stanza condanna
a prima vista entrambi gli occhi con la fiamma
il dramma di chi avanza di un centimetro
sfregando un altro livido
pregando dio fuori dal perimetro
sangue cola biro più denso
vergini cuori d’incenso
gira in giardino suicida trovando un senso
pensa quanto è dura
non c’è domani, ferma rimani sui nostri piani
e la foto sui quotidiani
chiavi troppo veloci si rincorrono fra le dita
pregando la salvezza fingendo non sia finita a vita
lasciate fuori ogni speranza, benedica
cinque corpi nella stanza serrando ogni via d’uscita
è l’ultima occasione per vivere, mo’ tocca decidere se parti con emily opporti al limite
nel sonno altri demoni
opporsi non è possibile
conto altri corpi, pr~nto [?]
[strofa 2: h~llpacso]
la sindrome di stendhal si manifesta dai vostri [?]
qua voi, giunge voce che dall’inferno è sempre festa
e vivi con noi e muori per la tua causa da solo
sparo un colpo in gola se la vita ti nausea
la dimensione è invasa da un suono che sposta i pavimenti, i quadri dalle pareti, i tavoli dal suolo
spiriti, l’anima confinante tra corpo e carne non esce da queste mura neanche se riesce ad attraversarle
chi sono, chi vogliono al volo dall’altra parte
tu e la tua partner per una scena splatter
non puoi più startene in disparte, viviamo tra voi
e abbiamo voci che gelano il sangue, non puoi eliminarle
la musica degli obitori, delle chiese sconsacrate
vergini sacrificate sull’altare al male
non puoi pensare di sfuggire a questo orrore, alle grida di chi muore
è un altro giorno di terrore
[strofa 3: krin183]
suono una melodia dai tasti rotti di un organo a canne mozze
unita a nozze con la morte tra cocci e bottiglie rotte
il rito, le candele, lo stupro
l’altare imbandito, le ragnatele
l’oggetto del sacrificio
recido il costato per mano di un bisturi arrugginito
vestito in divisa nera assisto alla messa nera
krin alias vedova nera
riempie di lapidi e di articoli macabri lo spazio in cronaca nera
stasera chiuditi in stanza e risveglia i morti
la tavola ouija, la sfida, la casa dei cinque corpi
non riesci a opporti
tra sogni perversi e contorti
in un attimo il tuo corpo morto è affetto da rigor mortis
e se ci pensi è troppo tardi per deciderti
vedi fantasmi dal buio tornati per ucciderti
tu riposa in pace
voi scambiatevi un segno di pace
la messa è finita, andate in pace
[strofa 4: heskarioth]
e come faccio a trovare pace quando ‘sta casa va a pezzi?
la festa è finita, trova via i resti in compagnia dei miei spettri
non siamo adatti, questo cielo di carta ci tiene in disparte
ci accoglie a braccia aperte, siamo perfetti per ‘st’inferno di carne
e mi innamoro perdutamente di questa atmosfera opprimente
la pioggia scende, confonde il pianto sul viso della mia sposa morente
celebro nozze a novembre di fronte a un mare di gente
facce finte contente sedate come pupille spente
malati di oscenità e violenza deviano il più innocente
spiacente, dio è occupato oppure momentaneamente assente
in un carnevale decadente sventolo drappi neri
getta monete in fondo al pozzo ed esprimi tre desideri
che il tempo stringe e stringe al collo quel nodo scorsoio
rinnega il tuo nome, il tuo orgoglio e ingoia un rasoio
una frusta di cuoio, quattro corpi morti stesi in corridoio
il mio cuore batte su un vassoio d’argento
com’è che non muoio?
(com’è che non muoio?)
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