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lirik lagu johnny hell – carte e scarpe

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qua bruciano mille bibbie, no, non è il peso che porta bilbo, no
è un peso di mille libbre, no, non apri più neanche un libro
amiconi sui social quindi, come mai non ti chiedi mai
com’è che sti “come stai” siano così strafottutamente finti?
impara nella city ma quelli in para nella city
qua diventano par-ssiti, quando taglio la testa ai miei miti
poi ne bevo il sangue che sgorga, quando facciamo i cattivi
sparisco prima che tu te ne accorga, ti giuro che è l’ultima volta
cerco una chiave di volta, la mossa chiave per una svolta
si ancora faccio i panini, si ancora tu fai i pompini mignotta
salgo e scendo, rollercoaster, forse è colpa delle droghe
quando rappo pater noster, tu hai un futuro nelle poste
fai schifo da quando parli solo di coca
ci giochi ma col rap non ci si gioca
in più la tua tipa fa il gioco dell’oca
mi batte le mani, sembra una foca
mi sono rotto il cazzo voglio scomparire
come quando ho cattiverie che sto per dire
voglio prendermi tutto, non sopperire
ognuno ha i suoi modi per non soffrire

c’ho un paio di carte e un paio di scarpe nuove di zecca
su mille strade a piedi o in auto col volume a stecca
dai tempi degli insulti per i baggie
cerchi di andartene in piedi, certe cose ormai non te le chiedi (x2)

con i tuoi discorsi mi ammorbi, non vedo l’ora che brucio sta moby
non ricordi i testi portati i gobbi, porta l’orchestra, portati i goblin
porta il tuo dj, porta tuo cugino, porta chi vuoi che lo macino
chi è come noi si sp-cca il bacino poi ti sp-cca a calci il finestrino
b-st-rdi divento uno slavo cattivo
ti giuro una volta ero un bravo bambino
battezzato nel vino, ho quantizzato il destino
ho fatto i miei calcoli e ancora li faccio
quando la gente straparla io taccio
fermo mesi poi scrivo a metraggio, se sei a piedi ti do un p-ssaggio
si sta vita è un disastro, ti sei lasciata con il ragazzo
capisco prendi la palla al balzo ma poi ti prendi due palle col cazzo
molto peggio del primo disco ma non messo peggio del primo cristo
guardo il soffitto
faccio castelli per aria poi faccio castelli di carta filtro
tra siracusa e catania, stile che non si usa come una katana
fanculo l’ansia, l’infamia, la brama di fama
io sto in sordina tu stai in campana
pochi bro tra le iene, io e l’hip hop stiamo insieme
anche se non sono fedele, il mio workflow è come viene


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