lirik lagu ioeme antherage – 4:21
[verse 1]
non l’ho mai fatto, ma stavolta sarò sincero
a volte rido pur di non far piangere il cielo
e odio tutti quelli che non tengono il p-sso
un lupo non ha tempo per chi rallenta il branco
e ho preso pillole a cuore in auto a motore spento
per ribaltare gli occhi: volevo guardarmi dentro
e devi cercare a fondo, devi stare molto attento
ché il signore ha 1000 modi per dirti che sei il prescelto
[verse 2]
tu c’eri quando nessuno e sai bene quanto digiuno
ha portato a questa fame, senza uno dicasi uno
giorno di pausa dalla causa la mia voce rauca
la mia faccia distaccata, la mia anima fare in culo
la mia vita tra le braccia di un destino senza faccia
e nel cammino ho messo i sogni di bambino dentro a fogli di alluminio
e scrivere del p-ssato è un bel —– nel culo
ora che è già troppo tardi come le 4:21
[verse 3]
vorrei dirti ciò che penso
ma descrivi il silenzio solo con altro silenzio
quindi scendi per strada, cerchi la meno tagliata
fai tutto unica tirata come quando non vai a letto
io ero solo da solo, non ero povero o in lutto
ma io sono il mio ruolo, non ho faccia sotto il trucco
ricordo, non ho corso neanche per l’ultimo treno
e se ci sarà una guerra lotteremo, ma…
[bridge]
ne ho viste io di vipere, con denti per pungere
senza mani per stringere e fingere di amarsi un po’
fammi ridere, le tue ultime parole mi han lasciato
la voglia di vincere, ma di vivere no
dammi forza per spingere, dammi il sole gli occhiali
dimmi solo che rimani, io giuro non me ne andrò
prepara i miei rivali e dopo legami le mani
per giocare ad armi pari per un po’
[verse 4]
vuoi spiegarmi come farli, come farlo e come farla
ma il flow è un’arma a doppio taglio e io sto per sfoderarla
la mia gente cambia vita, poi ritorna come l’altra
vuoi giocare sta part-ta ma puoi solo commentarla
sto parlando con il cuore in mano come un’arma
sto viaggiando verso casa come sansa
chiuso in stanza come kafka
fermo ore a contemplarla mentre dorme, il dubbio sorge come l’alba ed illumina la mia stanza
la mancanza non si colma, lei danza con la mia ombra
il ponte si sgretola: da qui indietro non si torna
l’orologio che rintocca, la mia voce che rimbomba
che più che un podio è una gogna, e più che odio è vergogna
sono stato bravo solamente a tormentarla
fumo grammi di sativa chiuso dentro un kobayashi
potrei fare come gli altri, ma la pancia non è sazia
tu di pure la tua crew che sto venendo a sotterrarli
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