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lirik lagu herman medrano – cattivo cittadino

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[testo di “cattivo cittadino”]

[strofa 1]
in principio era un’immagine informe
torme di genti con un desiderio enorme
passando per il sangue delle rivoluzioni
fino ad arrivare alle libere elezioni
non mi sono mai fidato, chi sono questi?
lo hanno visto tutti, si dicevano onesti
possono promettere a chiare lettere senza smettere
e fare tutto il contrario, ci puoi scommettere
stringimani professionisti, arrivisti
giacca e cravatta e si sentono statisti
neanche una repubblica delle banane
questi non conoscono il prezzo del pane
ma poi c’è gente che ha detto che, e pensa che
non c’è niente che possa fare, e che non c’è un perché
e come dir di no, le immagini intrattengono
il popolo passivo è la forza con cui vincono
per ‘sta massa asina un nemico in prima pagina
perculata a pagamento come neanche immagina
vivere contratti, comp~rs~ senza contratti
e matti da togliere i diritti degli altri
momento difficile, ma sta insegnando tanto
a vedere chi è vicino ma con meno disincanto
tieni saldi i nervi, ragiona quando fervi
riconosci chi ti cerca solo se gli servi
sostenibilità, inclusione, concetti vuoti
in bocca a degli ipocriti burocrati
burattini che si sentono burattinai
dipende chi sei e che stipendi hai
ora, lavoro la metà, spendo la metà
il pil non misurerà la mia felicità
rivoluzioni green? i soliti venderanno altro
quindi come ora consumerai tanto quanto
non compro a rate, non mi fregate
con le vostre voglie insensate veicolate ad arte
so bene chi siete, non mi avrete
nella rete quando dite: “spendete”
lunghe passeggiate, la mia palestra
extra siesta, ma mai con la testa
lontano da paure, ansie e nevrosi
con pensieri vigorosi che trasmetto per osmosi
mai stato “yes man”, so collaborare
ascoltare e capire, non obbedire e fare
non sventolo tricolori, non fingo
cattivo cittadino, non lo canto quell’inno
non seguo, non metto like, se mi vuoi mi trovi
non twitto, non mi abbono, amo i vecchi modi nuovi
parlo con gli anziani dal cervello brioso
mentre i parenti li vorrebbero in casa di riposo
io sono l’empio, cattivo esempio
per voi uno scempio, un senza tempio
però, se vuoi vai, la chiesa è lì aperta
con i capi allineati o ciò che ne resta
[strofa 2]
ricominciare a vivere? problema che non c’è
non ho mai smesso e non rientro nel cliché
del ritornare a fare gli stessi errori nuovamente
io, non sono un concorrente
non mi accodo, non seguo, non mi interesso
non mi muovo, non vengo, non mi stresso
adesso, se voglio, se posso e se riesco
faccio squadra per portare altri e me stesso
lontano da chi è fuori con l’idea di conquistare
alla ricerca per davvero di qualcuno con cui stare
se non si parla con gente un po’ più intelligente
resterà un niente scritto sempre più velocemente
rispondo a tono con decoro, poi peggioro
ignoro, non sono il solo e mi rincuoro
finalmente, sento coscienze che hanno scelto
e apprezzo chi non abusa del suo tempo
non leggo web news né compro quotidiani
niente telegiornali reazionari come talebani
che calata la mutanda a chi comanda
non fanno informazione ma propaganda
vai, la libertà di stampa italiana
siete sotto a quella del botswana
reati di mafia che vanno in prescrizione
ma trasmettono emergenze e si ricatta una n~z~one
cervelli alla deriva, possibilità esigua
che tu distingua verità da neolingua
non vuoi la verità ma bugie verosimili
libertà per te e limiti per i tuoi simili
programmano denatalità e povertà
per ottenere l’uomo che a loro servirà
e sarà flessibile, fluido, liquido
quarta rivoluzione industriale, uomo ibrido
mentre cerchi il basso costo e cibo morto
e programmi in serie per avere un conforto
ancora ti chiedi come andrà a finire
dovrai ricominciare dal principio per capire
non do consigli, ma ci sono cose nuove
non per chi segue i consigli del t9
sulla tastiera pr~nto a scatenare l’inferno
è come invadere la russia d’inverno
scambio dischi, libri, testi
ho così tanti interessi diversi che tu rideresti
certo sul web cerco cose, non persone
so già chi, dove, quando e come
cattivo cittadino, tendenzialmente diffido
rido, sorrido, spesso irrido
gente amena che appena si barcamena
a cui basta la tv e una scenetta scema
andrà tutto bene, tutto rosa
arcobaleni, vita gioiosa, ma in fondo è solo prosa
e sapete cosa? non c’è scuola di sopravvivenza
nessuno dirà mai loro la differenza
fra gli anni b~ttati per adattarsi ai piani
formulati da altri per tutti noi umani
e vivere davvero il proprio tempo qui e ora
non si vive la vita se non ce se ne innamora


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