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lirik lagu herbert pagani – concerto al mattino

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bevi un bicchier d’acqua alle sette di mattina
di’ buongiorno al giorno che è davanti a te
apri la finestra sulla folla cittadina
senti che concerto, è un concerto che cammina!

guarda che bella la gente di giorno
che affronta l’inferno con te!

(lascia il pane agli uccellini sopra il davanzale)
grissini fa lo stesso?
(scendi giù come una bomba per la tromba delle scale
guarda un po’ nella buca della poste se c’è niente di speciale)
fattura, fattura, fattura, bolletta… oh! cartolina!
(dai il buongiorno alla portiera e poi corri sul piazzale)
cara signora… mannaggia, ho pеrso il tram!

fortunatamente non piove е se arrivo alle nove
non è mica poi tanto grave, anzi, mi compro mezz’etto di olive
sputo i noccioletti nelle rotaie, così il prossimo tram deraglia!

me ne vado a piedi!

uno, due, dieci, venti bambini, che carini!
cosa ci fate coi cestini e col fiocco blu?
(andiamo a scuola e nel cestino c’è il biscottino suggerito dalla tv)
“ciao e attento, eh, quando attraversi la strada”
“maria, è passato quello della spazzatura?” “no, sono ancora in isciopero”
“ha vinto il bari, hai visto, sì?”
“buongiorno giorgio, mi prendi subito?”
“papà non ha potuto fare la giustificazione perché l’hanno carcerato”
“du’ chili de bollito con l’osso alla signora”
“ma che fa? giù le mani, brutto porco!”
“so’ vivi! so’ vivi!”
“ingegnere, qui fuori c’è la commissione di fabbrica per quei quattro morti della sopraelevata”
“vede, dottore, di solito mi prende qui”
“oh disgraziato, che non la metti la freccia?”
“uffa, me so’ stancata de scopare”
“ascensore!”
“ah, io con la pillola me trovo tanto bene”
“un pacchetto di muratti ambassador, per favore”
“ma che tu’ madre nun ce ll’ha la mutua?” “no, c’ha la tbc”
“capito, bambini? il re non restò insensibile al grido di dolore”
“che fa, concilia?”
“eh, sì, sì, questo è un paese dove s’aggiusta tutto con le fanfare e le ave marie”
“sottosterzo, dotto’! venghi, dotto’! calma, dotto’! venghi… venghi…”

ma quant’è bella la gente di giorno
che affronta l’inferno con te!

alle otto di mattina sbadigliano anche le chiese
dalla bocca di questa esce una coppia in borghese
perché la sposi così, senza un amico che vi getti il riso?
ah, già, lo vedo da qui, paghi le spese
lei è al traguardo del quinto mese
grazie a (?) e grazie a cieli e per chi guarda in su
cavi e fili e ragnatele fanno a fette il blu
supermarket, supersh~ll e super qualità
corri, corri, compra, compra, è ricca la città!

“miralanza sessanta e seicento, 60, 600. liquigas centottantatré. mama records…”
“fate la carità! fate la carità! grazie! fate la carità!”

senza un mendicante non è giusto il panorama
lui che abita ai cantoni, che ti sbircia e che ti chiama
se regali qualche cosa tu sei buono e fortunato
con un pezzo da cinquanta il ricatto è consumato

vicoli annodati fra botteghe e bottegucce
occhi vivi, fiori secchi, poco sole e tante bucce
vicoli annodati come viscere dolenti
la città qui digerisce e di notte mostra i denti
e di notte mostra i denti

e l’amore qui si impara
oggi invece un bimbo se la cava

bevi un bicchier d’acqua alle nove di mattina
(usa margarina, naftalina, vitamina!)
alza la tua voce nel concerto che cammina
(usa candeggina, saccarina, brillantina)
e anche se piove non è mica poi tanto grave
guarda la città che si muove in mezzo all’acqua come una nave
ma guarda che bella la gente di giorno!
ma guarda che bella la gente di giorno!
ma guarda che bella la gente di giorno!


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