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lirik lagu dsa commando – adenocromo pt 3

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[verse 1: heskarioth]

distorsioni, trip interstellari, niente è come vedi
questa cosa nera che mi inghiotte è più fredda di ciò che credi
vuoi vedere la realtà che si sgretola sotto ai piedi
il vuoto chiama affoghi in melma tossica come in louisiana
è un fuck-fist di carne ed acciaio, deflora ogni tuo orifizio
corrode, divora come agent orange nel tuo organismo
è un supplizio di parole vuote giorni odiosi azioni a memoria
respiri stress che ti implode nelle interiora

[verse 2: krin 183]

e ancora vedo la luce al cinema un film in pausa
la nausea strozza lo stomaco cianotico sotto trauma
negli occhi vuoto riflette finte geometrie
glaucoma divora le mie pupille annulla le simmetrie
blood shift, polmone ristretto pressione che mi disgrega
a – 40 incomincia la mia discesa
vuoi vedere la finzione che ti acceca neurosi amnesia
poi chiudi gli occhi e in volto hai il ghigno della follia

[rit]
é fuori uso, il tuo cervello non torna
il peggio della tua mente repressa è melma ripugnante che straborda ed esplode
non puoi tornare alla norma, è un viaggio a nervi scoperti
il tuo mondo è un sogno allucinante ad occhi aperti
e mi dispiace il tuo cervello non torna
la tua coscienza manomessa parla come un’interferenza distorta
sguazzi nella paranoia, affoghi i tuoi sensi di colpa a stento
non ti riprendi, la tua mente è morta

[verse 3: heskarioth]

la piaga scende, si diffonde incombe sui quartieri come un’ombra
parto isterico abortivo, nell’inconscio collettivo prende forma
effetti fuori dalla norma, tecno-bio-metamorfosi, guerra sotterranea
culto suicida come in guyana
noi nel vuoto nel liquido amniotico
il tuo dio redentore è una tenia nel tuo cervello drogata del tuo dolore
è il rumore di una crepa che precede il crollo
una risata amara che rimbomba in un viaggio senza ritorno

[verse 4: krin 183]

il giorno è solo un ricordo la notte ne ha preso il posto
la pioggia cade a dirotto il segnale sembra interrotto
un ordigno nel tuo regalo lo guardi mentre si scarta
poi voli verso lo schianto dai cieli come john carta
questa non è atene: è sparta
coi deformi che ascendono dalla rupe la luce della ribalta
in guardia e se la fuori è la fine ciò che ti aspetti
per ogni morto fatto a pezzi un neonato ha già aperto gli occhi


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