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lirik lagu drops to zero – meno di mezz’ora

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[strofa 1: made]
io non ho voglia manco più di scrivere
ma le sinapsi sono a pezzi, ora stanno per collidere
sembriamo -ss-ssini più che vittime
e sembran liste della spesa, queste cartelle cliniche ma tu
salvati adesso e salvami da me stesso
ricopri vuoti ricamandoli all’eccesso
e con la faccia sopra la tazza del cesso
riesco a percepire il mondo più denso
cervello sconnesso, ma è cosi che cresco
se pazzia e talento molto spesso vanno in sincronia, via
cerco un rimedio per la mia apatia, ma non c’è verso
inferno, purgatorio, paradiso e poi l’atar-ssia
possiamo odiarci cosi forte
da strapparci dalle coste pure la ninfa vitale
camminare con le proprie gambe è tutto ciò che vale
ma non sempre riesci a respirare il rischio di cristallizzare il male
è la mia strada e non vedo il fondo
ovunque vada io tengo in conto
di essere il più stronzo, che non so stare al mondo
in questa vita pagheremo il conto
“dove guardi?”, più in là: cerco una meta, non una metà
di questo nulla cosa rimarrà? (cosa?)
cambio il destino con le ali della libertà

[ritornello: kenya]
quando mi accorgo che tu mi detesti ancora
mi chiedo se eri tu o soltanto un pianto di mezz’ora
non ti nascondo che qui il freddo mi divora
e sto perdendo tutto quanto in meno di mezz’ora

[strofa 2: kenya]
volevo vincere la posta in palio
ma qua sono primo solo nella corsa dell’avidità, chissà
se tu parli in camera mia con i fantasmi
tanti, che ho smesso perfino di spostarli
e anche se provi a scappare come in silent hill
vedi un’alba di tequila come i cypress hill dai
sarà che detesto il mio best of
perso, l’ennesimo resto di testo
“hey ciao, ti chiamo quando torno”
tu stringi i denti, io il cappio intorno al mio collo
fottutamente imperfetto come l’origine
il glicine mi si arrampica addosso fino all’iride
“come stai?” dillo, non pensi mai a uando tutto sembrava perfetto
adesso ti distrai, con chi stai?
hai la valenza di un mio dislike
siete minuscoli pure visti col fisheye
qui restan soltanto le gioie effimere
sai che spezzare non è dividere
dai tuoi pianti è nato un mostro tipo lockness
ti vedo ma non ci sei, john nash

[ritornello: kenya]
quando mi accorgo che tu mi detesti ancora
mi chiedo se eri tu o soltanto un pianto di mezz’ora
non ti nascondo che qui il freddo mi divora
e sto perdendo tutto quanto in meno di mezz’ora


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