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lirik lagu do your thang – spettri

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[testo di “spettri”]

[strofa 1]
vive ogni giorno al limite in bilico il precipizio
sorseggia amaro bile nel limbo del male e il vizio
arreso ed impassibile al tempo stesso sinistro
lo sguardo assente, l’iride marcia, un nome fittizio
non parla con nessuno e nessuno ne parla chiaro
ha sempre mani in tasca ma in vano senza denaro
inverno, estate al palo, un berretto fa da riparo
sorseggia l’ultimo goccio ed aspira un tiro d’afgano
faccia stanca, gli affetti persi come il conto in banca
disegna sul soffitto l’odio per chi ce l’ha fatta
è l’eco della fame che risuona nella stanza
vibra forte come il brontolio che gli risuona in pancia
parla piano barcollando tra gli spettri
casa fredda quasi invasa dagli insetti
capitano di una nave fatta a pezzi
l’immagine del mondo cresciuto dai vecchi
[ritornello]
non so te ma io dovrei
premere il grilletto e fare tutto quanto quello che mi dice lei
quella voce nella testa
che quando ogni cosa brucia mi invita sempre alla festa
non so te ma io dovrei
premere il grilletto e fare tutto quanto quello che mi dice lei
quella voce nella testa
che quando ogni cosa brucia mi invita sempre alla festa

[strofa 2]
io ferro vecchio e c’è uno spettro se guardo allo specchio
ci mangio insieme da una vita, da solo sparecchio
tre di notte, sbronzo, l’anima nel secchio
lascio una nota sopra al foglio degli elenchi bro
“lei mi da dell’egoista, penso ai miei di cazzi
abbiamo confuso da tempo pugnalate e abbracci”
noi frutti marci, manco serve più giustificarci
anzi, sono i miei mostri a portarmi avanti

[strofa 3]
ingiallisco tutto come fumo e caffè
l’amore è morto di overdose in una cabriolet
comprata da false promesse gioielli cartier
ma siamo già vestiti a lutto quindi parfait
sogno o son desto non lo so
scrivo con la luna piena come se non fossi me da un pò
visto che dividiamo gli atomi ma il pane no
nascondo tutto l’amore datomi dentro ad un caveau
qua fuori è sempre guerra aperta anche se la strada è deserta
la pena è massima per chi disserta
crepiamo come scheletri ad un bancone
che dopo turni di 8 ore bevono fino a scordarsi il nome
qua intorno è tutto grigio cenere
e in tutto questo lerciume non trovo un lume in cui credere
vaghiamo come spettri negli antri di giorni storti
e abbiamo cuori soli e abbandonati come piatti sporchi
[ritornello]
non so te ma io dovrei
premere il grilletto e fare tutto quanto quello che mi dice lei
quella voce nella testa
che quando ogni cosa brucia mi invita sempre alla festa
non so te ma io dovrei
premere il grilletto e fare tutto quanto quello che mi dice lei
quella voce nella testa
che quando ogni cosa brucia mi invita sempre alla festa


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