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lirik lagu demian fake label – stanza 101

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(1 – demian)

sono cronache di un’era immobile. lo schermo è complice, e costringe. il potere non è un mezzo ma un fine: ti vuole vuoto e devoto. lo scherno è che ti rende docile, calmo; ma colmo di odio.. sei creta su un palmo..
se ciò che ti convince è contradditorio da cosa si evince il vero od il falso?
tu hai un dovere: se la menzogna diventà realtà, non sarai in mezzo a chi sbaglia ma tra chi sa se comprendi che farsi domande è la forma più grande che un uomo può dare alla sua libertà.. ed è un potere: quando ne sarà cosciente si ribellerà, e fino a che non si ribellerà non diverrà cosciente del potere che ha
hah! la nostra ignoranza è forza per chi domina: se viene imposta e diventa cronica una risposta si può concepire? no! il regime ti vuole servile ed è questa la mossa sottile: servire un’idea che tu non possa intuire dimostra che ciò che ti opprime non sempre ti stomaca
fidati delle tue percezioni..
il tema è il sistema che -ssiste ma non sistema..
non c’è pulizia nei pensieri, c’è la polizia dei pensieri! non credi fino a che non vedi? ..raga, gli occhi sono il vero problema!

(rit.)

chi controlla il tuo presente, sai, controlla il tuo futuro
consumo la mia vita perso verso il dio consumo..
se controlla il tuo presente, il tuo p-ssato resta oscuro.. qua nessuno sa l’uscita e pensa ad essere qualcuno..!
ciò che pensi non importa se non fai ciò che pensi, ciò che senti non ti porta a fare mai ciò che senti.. la paura nei miei mezzi è la sostanza che ora -ssumo..
l’armatura cade a pezzi nella stanza 101

(2 – seero blas)

compare un funzionario, scompare il dizionario. dimentico concetti quali rivoluzionario: la mia mano si impegna a mantenere l’ordinario, macchinario per rimuover lo scenario originario
vivo solo per l’immagine, non ho più immagin-z-one.. si riducono le pagine, come l’interpretazione..
tu lo sai che essere un peso non mi rende sollevato, dopo che l’ho appreso sono psycoleso, hai presente “isolator” senza avere mai fumato?
pensieri scomodi
rivedi anche i tuoi modi di porti tra sti plutocrati, moriamo stando immobili in celle e negli immobili; l’ignoranza è la tua forza – che nel tempo, poi, consolidi: “prema un tasto e poi si accomodi!”
apprendimento, comprensione, accettazione, raga. mister boccale d’oro, son tornato in mezzo al coro! sarò devoto in toto, io mi fido del big brother!
..tanto, lo sapevi già che avevano ragione loro..!

(rit.)

chi controlla il tuo presente, sai, controlla il tuo futuro
consumo la mia vita perso verso il dio consumo..
se controlla il tuo presente, il tuo p-ssato resta oscuro.. qua nessuno sa l’uscita e pensa ad essere qualcuno..!
ciò che pensi non importa se non fai ciò che pensi, ciò che senti non ti porta a fare mai ciò che senti.. la paura nei miei mezzi è la sostanza che ora -ssumo..
l’armatura cade a pezzi nella stanza 101

(3 – demian, seero blas, demian, seero blas, demian, seero blas)

bombardamento di stati, ma non siamo stati aggiornati: condivisione, ma senza visione di chi sia invasore e chi siano gli invasi
riempi gli stadi, che servono bene..! empi e condannati non temono pene..! tempi di tasi, di casi, persuasi.. qua, alle belle frasi, non c’è chi non crede!
chiede a o’brian chi produce poesie, canzoni e romanzi per un pubblico che aspetta di sbranare questi avanzi; vedo con cosa pranzi – buono!, spiego che, anzi, sono dinnanzi a ciò che voglio per non preoccuparmi più di cosa sono
ho un doppio lavoro: arricchisco chi non conosco e mi arricchisco quando resto solo
mi smarrisco al molo, pesco col tritolo, mischio colpe e dolo e pesto un altro suolo..
mi istruisco e -ssodo che il pretesto è il coro: se obbedisco al ruolo, anch’io gli presto un voto..
e’ oppio, lo adoro: non patisco perché non riconosco chi è losco e manifesta al polo

(rit.)

chi controlla il tuo presente, sai, controlla il tuo futuro
consumo la mia vita perso verso il dio consumo..
se controlla il tuo presente, il tuo p-ssato resta oscuro.. qua nessuno sa l’uscita e pensa ad essere qualcuno..!
ciò che pensi non importa se non fai ciò che pensi, ciò che senti non ti porta a fare mai ciò che senti.. la paura nei miei mezzi è la sostanza che ora -ssumo..
l’armatura cade a pezzi nella stanza 101


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