lirik lagu daniele fake label – come tutte le sere
(1 – crowe)
boy
e’ il filo conduttore di queste rime, l’essenza del tramonto, luce in stanza, filo sottile; prima apollo mi dice stare sveglio, poi, tra non molto, morfeo mi invita a dormire
troppo tardi per l’ultimo pranzo.. mamma, è troppo presto per scaldare un avanzo, dai..!
la sera è equa tra luce e buio, il problema è che dentro di te l’equità non ce l’hai
ho imparato il limite: puoi vivere di sogni ma è triste sognare di vivere: la sera penso a chi è morto in mare aperto, e il colmo è che è morto partendo dal deserto; chi è strozzato dall’inequità di questa italia – equitalia! -, cappio al collo, respiro corto dentro al petto.. chi, colluso, allaccia lacci con chi allaccia lacci invisibili – ma a scarpe di cemento
ma vaffanculo! finita un’altra giornata nera farò vagare il mio pensiero, ugo foscolo – alla sera
e credimi, meglio se mi eviti..! colpito: kennedy
perché la sera è il momento della lotta coi miei demoni
(rit.)
e’ quando la sera culla il buio che rintraccio il me al quale non piaccio e lo minaccio che non vedrà il sole mai più.. come tutte le sere
come tutte le sere..
come tutte le sere..
come tutte le sere
(2 – demian)
come tutte le sere: vergogne date a preghiere..? nah, menzogne date per miele affidate al mio calamaio. la fede non mi fa il paio, la quiete mia non ha il saio: chi crede e non chiede non vede il quadro, come in tutte le serie
alla luce non vedo chiaro: conduce il buio, cedo al richiamo. non mi seduce più il far ricamo, mi adduce a scuse e non ne ho ricavo..
non ci ricado al bar ubicato, ubriaco, umiliato. fa strano che lo stereotipo più stimato sia il peggio che sia stato
che poi, se quando vai a letto un po ti fai schifo poi ti fa schivo.. e quando al mattino più che un mastino pari un lombrico, non è il destino tuo..!
ma come in tutte le scene c’è chi lo fa per tutte le sceme, spargere il seme; e a farne le spese è chi vuole il contenuto.. non il contentino
fra, manco rimo di una lambo o limo, o un culo a mandolino; fanno rambo, rido
sono al banco, primo: tra un po, cambio lido e scrivo le avvertenze sul bugiardino:
“istruzioni per l’uso – chi non ha un cazzo da dire non dica un cazzo”
tutte le sere c’è un nuovo scarso con il pannolino che va arso vivo
io mi ansio un filo: tutte le sere mi danno con tutte le seghe mentali che si fanno quelli capaci, mentre i più tranquilli sono inadeguati. ste cose mi han sempre ferito anche se non mi hanno mai finito, e questo mi ha fornito la forza di non stare fra gli adagiati: è il motivo per cui mai fuggito dal mio destino
mai fuggito. mai ruggito: prima cerco di migliorarmi studiando cosa mi sia sfuggito
mai fuggito. ma ho reagito: cerco di migliorarmi, è così che p-sso tutte le sere
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