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lirik lagu benni – l’altalena sull’oceano

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[strofa 1]
non ho bisogno di un confronto, non cerco un confronto
regna lo sconforto nel cratere del flusso che porto a terra
la scarica elettrica dalla mia testa mentre fuori fanno festa
scrivo con il sangue su queste pareti
umani statemi lontani che non appartengo a voi
ci nascondiamo in noi, moriamo in noi
lacrime dai muri da un abisso che sa di stantio
si è fatto esplodere anche dio al grido il vero mostro sono io
casca, rialzati, non siamo poi così distanti
come gli istanti in questo gioco
come gli stampi che ci imprimono da piccoli col fuoco
durerà per poco nascosto dentro a quei sorrisi in quelle foto
se l’ho pensato poi non l’ho mai detto in questi tempi vuoti
da bell’aspetto mai stato perfetto
sopravvissuto al vuoto attorno
sopravvissuto senza il vostro aiuto, senza farmi manco mezza foto al giorno
siamo già morti e lo capisco quando arriva il dunque
mostrai loro la pace, li sentii lamentarsi comunque
e il tempo scorre inesorabile e la gente pure
sbirciando sempre la speranza in piccole fessure

[bridge]
non sto solo parlando su una base
raduno adepti al mio altare di persone solitarie
con gli occhi aperti quando giro sempre solo e stordito
di chi ha scritto in fronte “non sono mai stato vostro amico”

[ritornello]
perché la musica è il mio scudo oltre quello che vedi
non voglio che le nuvole scompaiano sotto i miei piedi
quando mille forme dalla mia mente si creano
lei diventa un’altalena sull’oceano
sull’oceano, sull’oceano (sull’oceano)
sull’oceano, sull’oceano (sull’oceano)
sull’oceano, sull’oceano (sull’oceano)
sull’oceano, sull’oceano

[strofa 2]
ho visto le cascate scorre al contrario
le stelle brillare sul soffitto e l’universo mettermi alla prova
demoni inseguirmi, ma con facce sempre umane
mentre i sogni mi pulsavano nel cuore trafitto dalle lame
mi hanno ment-to, tradito, tolto l’appet-to
la causa mi ha colpito, la conseguenza mi ha scolpito
e sto viaggiando fra i pianeti lontano dal suolo, lontano da loro
un’altra estate in cui non mi innamoro
nel ventre ferite grondanti ricucite in oro
sopra il petto un foro, sopra il letto un cielo che sfioro
collisioni di energie sono le nostre rime
fiumi in piena fra i deserti di antiche rovine
e forse un giorno ci faranno schiavi e non potrò capire
tu stringiti a me come se tutto stesse per finire
e dopo l’esplosione rialzerai la testa
sorgerà un’alba binaria fra le nubi in tempesta
e non posso permettermi di riposare, non posso deluderli, ho una meta
mi aspettano sul mio pianeta
quando sarà il mio tempo e quando gli racconterò
cosa facevo e cosa sto facendo perché

[bridge]
non sto solo parlando su una base
raduno adepti al mio altare di persone solitarie
con gli occhi aperti quando giro sempre solo e stordito
di chi ha scritto in fronte “non sono mai stato vostro amico”

[ritornello]
perché la musica è il mio scudo oltre quello che vedi
non voglio che le nuvole scompaiano sotto i miei piedi
quando mille forme dalla mia mente si creano
lei diventa un’altalena sull’oceano
perché la musica è il mio scudo oltre quello che vedi
non voglio che le nuvole scompaiano sotto i miei piedi
quando mille forme dalla mia mente si creano
lei diventa un’altalena sull’oceano
sull’oceano, sull’oceano (sull’oceano)
sull’oceano, sull’oceano (sull’oceano)
sull’oceano, sull’oceano (sull’oceano)
sull’oceano, sull’oceano


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