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lirik lagu benna mc – l’insegnamento dell’asino

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tanto tempo fa in un posto che non conosco
un vecchio asino cadde in un vecchio pozzo
quando l’ultima lacrima disse addio al suo volto
il contadino senza sonno arrivò in soccorso
di un ciuccio distrutto dal mestiere
in un pozzo che non riempie il bicchiere e lascia la sete
dei muscoli dolenti di un servo fedele
in una trappola che sogni fa ossidava monete
una mano sul cuore, una sul portafoglio
una preghiera al signore, un’altra ai condor
l’udito è più fiacco, se non sei tu sul fondo
meglio un amico stanco, o un peso morto?
difficile decidere? solo per una parte
poche chance a poker, giocando senza carte
il mulo ci ripensa a suo fratello musicante, ma qui
non è una fiaba dei fratelli grimm
abituato a avere un peso sulle spalle (spalle)
trattato da pupazzo come un muppet (muppet)
senza corde, free~climber (climber)
nato per lottare, pathfinder (ih~oh)
m’hai voltato le spalle, ma adesso fammi un inchino
tu facevi il padrone, io faccio il padrino
puoi passare la vita a dire di si, giù, chino
o scalciare il nemico come fa ciuchino
poi pala dopo pala si impara a fare una bara
ogni pugno di terra, tipo lama affila l’aria
il badile nel fango, ma è nell’anima che scava
un granello dopo l’altro mette insieme l’himalaya
la polvere che cade, la scrolla dalla schiena
mentre ignora il suo carnefice e non trema
bagnato di fatica, proverbiale la sua lena

mezzo mulo, mezzo eroe, sembra una sirena
ronzino muratore del suo stesso destino
che cavalca come fosse stallone e fantino
a~si~no, eterno indeciso
ma la storia gira per il mulo, come il mulino
e pala dopo pala impara piano come renzo
che si sale usando come trampolino il pavimento
piano dopo piano fino a risentire il vento
e come lui, se non c’è una via d’uscita me la invento
aspetto questa terra addosso (addosso)
e non mi vergogno d’esser sporco (sporco)
che solo toccando il fondo (fondo)
ti spingi all’attico del mondo (mondo)
m’hai voltato le spalle, ma adesso fammi un inchino
tu facevi il padrone, io faccio il padrino
puoi passare la vita a dire di si, giù, chino
o scalciare il nemico come fa ciuchino
nel veleno c’è l’antidoto
nella fatica c’è lo stimolo
più mi leghi la catena al collo
e più lotto per esser libero
il cuore è uno strumento ritmico
nel silenzio del patibolo
più mi leghi la catena al collo
e più lotto per esser libero


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