
lirik lagu yung paninaru - rabbia trans
[strofa]
cristo, la polizia del gender mi ha arrestato (uh)
sbirro mi allacci perché ti ho transificato (uh)
e ho dato una lezione di flow e stile a sti bro
che nella scena stan riproducendo il patriarcato
non lo so, dove vado però so, da dove vengo (ok)
via padova nel posto, e chi non ha un posto letto (ok)
chi è cacciato di casa perché è trans, fra, lo ammetto
mi sento fortunato ad eseprimermi con sto pezzo
devo vendere un etto per pagare l’affitto
perché sono soltanto un mezzo di profitto
deviante dal cistema eterosessualе
emarginato dal capitale (dal capitale)
faccio un giro nella city
dovе le nostre rivendicazioni son vendute sui vestiti
dove la subalternità non conosce ragioni d’esistenza
a meno che non faccia incassare milioni
sai che rappo e sono trans
viva marsha johnson
lancio mattoni alle guardie
ci scappa il morto
qui si muore di miseria e transfobia
ogni giorno è un’agonia
cazzo me ne frega se muore uno sbirro?
corrotto, tuteli l’interesse del padrone di capitalizzare sul dolore
la differenza tra me e questi rapper
voi uccidete il rap, io uccido il gender
[ritornello]
lo sbirro criminale che ci picchia in piazza
lo stato silenzioso che ci ammazza
patriarcato, è giunta la tua ora
temi per la tua vita, io temo per la nostra
lo sbirro criminale che ci picchia in piazza
lo stato silenzioso che ci ammazza
patriarcato, è giunta la tua ora
temi per la tua vita, io temo per la nostra
[strofa]
la violenza è ciò che ho sempre vissuto
bullizzato da bambino e perculato da adulto
confinatu a dei concetti che non mi appartengono
disegnati come astratti, essenziali, ma porco dio
no, no, non accetto queste mistificazioni
essenze naturali di sto cazzo, finzioni
io, ciò che sono lo cambio, se non mi piace
perché la mia esistenza è materiale, palpabile
voglio laboratori per gli ormoni nei cs (scienza)
pisciare con le ame sopra queste camionette
sputare su arcigay arcilesbica radfem e
mandare condoglianze alla famiglia di roccella (oh no)
jk, ma non scherzo, ho rapito j.k. rowling
angela carini a pezzettini nel congelatore
crociate contro le ame sono traumi collettivi
ve la faremo pagare siate morti o siate vivi
e la violenza che mi è stata fatta mo la replico, contro il capitale, lo stato, gli sbirri, i borghesi
se non vi ammazzo io, mi ammazzate voi
quindi non è violenza, è solo autodifesa
[ritornello]
lo sbirro criminale che ci picchia in piazza
lo stato silenzioso che ci ammazza
patriarcato, è giunta la tua ora
temi per la tua vita, io temo per la nostra
lo sbirro criminale che ci picchia in piazza
lo stato silenzioso che ci ammazza
patriarcato, è giunta la tua ora
temi per la tua vita, io temo per la nostra
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