lirik lagu uochi toki - distopi
nella mia vita ho visto 12 esseri umani: 5 uomini, 5 donne, 2 bambini, ho parlato con ognuno a lungo e trascorso spazio sia all’interno che all’esterno, e per ognuno ho un appunto scritto sulle mappe per ricordarmi quando le loro case fossero, per rincontrarli al ritorno dal mio viaggio da cartografo, un lavoro di mano e occhio, un planisfero che misuro palmo a palmo con il p-sso, un pianeta che ridisegno, ritramando, secondo un metodo che sto imparando da alcuni libri, doc-menti, materiali e ritrovamenti. ho imparato le storie di comportamenti, di quegli umani vissuti in altri mondi o momenti, prima di sconvolgimenti temporali che hanno portato a non poter dire dove, senza dire quando, al decadimento progressivo delle persone che non si flettono al flettersi delle linee di spazio e tempo. chi ci riesce e vive adesso, abita in un mondo semi-silenzioso, avvolto da un cielo regolare, poco luminoso, un suolo privo di ogni insediamento umano, corso d’acqua, rilievo montuoso, il terreno è diventato facile a scavarsi, omogeneo, privo di rocce e s-ssi. i pochi fiumi rimasti sono sotterranei e calcarei, come i fenomeni carsici. gli umani hanno dovuto adattarsi a scavare case ed abitarci. vegetali bianchi, radici, animali che hanno imparato a orientarsi, condizioni primitive per persone consapevoli delle fasi evolutive, ma che vivono tranquille, anche quando
dalla superficie
alcuni fenomeni
mettono alla prova
distorcono le regole
è un monito
un monito del continuum
non sedetevi mai tranquilli
non consideratevi una civiltà
in superficie ci sono i pozzi e sono questi gli oggetti del mio studio, piccoli crateri nel terreno che aumentano la gravità e plasmano le leggi fisiche in maniera irregolare. chi si è trovato ad avvicinare racconta di visioni di altri luoghi, di aver accelerato i suoi riflessi e percezioni, di aver visto da fuori sentimenti, una persona dice di aver volato per alcuni metri. persino io vi ho ritrovato nei pressi i miei libri e doc-menti antichi e ho imparato a leggerli. è facile trovare un pozzo, lo si sente da molto prima di vederlo, è una delle poche cose che emette un suono forte sul pianeta. ecco, lo sent-te?
mi sent-te? non è la mia voce questa, ma qualcuno parla per me. vi parlo da più avanti. forse un giorno il tempo smetterà di scorrere così. vi parlo dal pozzo, qualcuno sente? non so dirvi cosa, ma un giorno succederà. divert-tevi a scoprirlo, anche se forse non sarà un evento, oppure non sarà simpatico. imparate a flettervi, le persone a volte non esistono, diventano solo parte degli eventi. imparate a flettervi… e sopravviverete
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