lirik lagu uanmness - figlio di classe operaia
strofa 1
sono un b-st-rdo come tanti
sui vent’anni
conto il peso della vita in grammi
su nel cielo non ho santi
odio la mia sveglia perché sembra voglia ricordarmi
che il mio tempo è oro solo se arricchisco gli altri
(non ho)
mai alzato il dito sul più debole
le ho sempre prese
dai più grandi perché non stavo alle loro regole
(no)
quelle mazzate m’hanno fatto crescere
ora il vecchio gruppo di santoni al mio cospetto
è un gregge di pecore
chi si accontenta gode
chi non si accontenta vince
chi commenta
cerca comprensione tra chi finge
(mentre)
faccio le valige
quasi in senso di vittoria
penso a quando tutto questo era una scelta obbligatoria
quando parti dal b-sso cerchi l’amore prima della gloria
mangi merda finché lenta sta vita t’ingoia
con il nodo in gola, sguardo fermo e le mani di chi lavora
il sogno è morto è l’istinto che pompa ancora
rit
tanto alla fine parlano tutti
qui nella sala parlano tutti
la gente è vaga
critica ma non paga
tra sti furbi lascerò gli applausi a coprire gli insulti
tanto alla fine qui parlano tutti
qui nella sala già parlano tutti
fronte sudata la stima l’ho meritata
piedi a terra e testa in aria
sono un figlio di cl-sse operaia
strofa 2
nasci su sta terra e ne paghi l’affitto
quindi vendi voto e faccia per un posto fisso che non hai mai visto
“come hai fatto con il rap ?”
“non lo capisco!”
ho fatto più di settemila caffè e ho prodotto un disco
(adesso)
chi mi parla dosa il tono in base al prezzo
manco fosse il mezzo
per giustificare ogni interessamento
a me che il tempo perso riporta ancora alla mente
che con le mani si lavora e con la bocca si vende
capitale che cresce se è l’animale che mangia
maiali in giacca e cravatta che ingr-ssano
(pieno di se)
sta roba non mi riguarda, grazie alla strada e alla rabbia
per la fatica che insegna a non pensare
(soltanto per se)
lo stato è corrotto e arrivista
campa alle spalle di chi se ne infischia
nato e cresciuto in provincia
per me chi lavora con mani, cervello e col cuore è un artista
chi nasce capo resta capo, ok niente da dire
chi nasce schiavo condurrà con la forza di un leader
rit
tanto alla fine parlano tutti
qui nella sala parlano tutti
la gente è vaga
critica ma non paga
tra sti furbi lascerò gli applausi a coprire gli insulti
tanto alla fine qui parlano tutti
qui nella sala già parlano tutti
fronte sudata la stima l’ho meritata
piedi a terra e testa in aria
sono un figlio di cl-sse operaia
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