lirik lagu triflusso (otm) - frattura
[strofa 1: caleb]
ah, io, varco la soglia di rottura, forzata cucitura di legami
tengo a bada la natura che germoglia coi suoi rami
credi che si abbatta la paura
difatti il cuore batte sull’altura come prima batt-tura
vedi, troppi esami, doppi mali
tra botti e complotti rendo zoppi ‘sti rap top ottimali
vari intoppi e se lei sbriciola ideali
brami larghi panorami da ‘sta piccola fessura
punti di sutura, per gli appunti da censura
filtri unti, già defunti, tra gli insulti si matura
architettura di ‘sti spunti lessicali
messi male, manomessi da complessi in fioritura
segui, il filo del discorso, preghi
affino il mio percorso, un tiro e dopo accosto a piedi
tossisco e non conosco alcuna cura
inconvenienti suggeriscono frammenti di domani
[ritornello]
sono morto e dormi, sarà che mi perdo gli istanti
ma da come mi guardi non mi conosci eh già
ora forse soffri
ed io conservo i rimpianti nelle borse sotto gli occhi
qua resto spento a giorni
tendo a sbalzi di umore, sento il rumore dei tuoi torti
ma faccio corse e sogni
in ogni dove i tuoi pianti han già coperto i troppi sforzi, yah
[strofa 2: zoro]
è che non mi senti perché te che ti senti i commenti
scuse tra tele chiuse tra chele e denti
tienti i tuoi identikit, senti quel che io dissi quel dì
da qui, scissi in dissing, ti silenzi
non c’è “sai che”, d’altronde fai te
fraintendi, menti molti, tolti indumenti sul parquet
che se spreme il seme la smetti
oh, fa piano, t’inventi? non ci capiamo, damiano teme se menti
che mi diventi (cosa?), ripescate, scene a cascate
scateni catene da geni a dementi
momento, memento, c’è tempo
secondi per due conti se conti che non conti su di me
ma mi racconti, vabbe’, che ti nascondi fra i se
affondi rapporti e scordi com’è
giusto non mi sopporti, pensiero testa l’urto
pensiero resta chiuso nel flusso dei ricordi
[ritornello]
sono morto e dormi, sarà che mi perdo gli istanti
ma da come mi guardi non mi conosci eh già
ora forse soffri
ed io conservo i rimpianti nelle borse sotto gli occhi
qua resto spento a giorni
tendo a sbalzi di umore, sento il rumore dei tuoi torti
ma faccio corse e sogni
in ogni dove i tuoi pianti han già coperto i troppi sforzi, yah
[strofa 3 :jhona]
scesa male, non posso guardare se è in discesa al fosso
presa male, resa tale che mi pesa addosso
provare a preservare quello che hai difeso a costo
di trasformare questo sangue e averlo reso inchiostro
il piatto piange e sono appeso al presupposto
che l’indifeso è già arreso e il forte reso grosso
non ho raccolto il moccio a chi ha preteso il nostro
da ‘sta roba ho tolto il moscio ed ho preso il tosto
reimposto, voce trasformata in un dì
lei, incontrata ma non ti conosco
e dal suo sguardo atteso, reso piuttosto teso
ancora non mi son ripreso a posto
e per ‘sto mese non so molto sul suo conto
rese-ttare le riprese del nostro primo incontro
e mentre sto al gioco, scopro
che tutto sommato è tutto sottratto a parte poco
[ritornello]
sono morto e dormi, sarà che mi perdo gli istanti
ma da come mi guardi non mi conosci eh già
ora forse soffri
ed io conservo i rimpianti nelle borse sotto gli occhi
qua resto spento a giorni
tendo a sbalzi di umore, sento il rumore dei tuoi torti
ma faccio corse e sogni
in ogni dove i tuoi pianti han già coperto i troppi sforzi, yah
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