lirik lagu thai smoke & roy zen - i semi del male
[verse 1: roy zen]
enea al beat…
quel che non sai è che il medio oriente è un lager usa
dall’afghanistan alla somalia
ma sai che il nobel per la pace è di barack obama
per te le lotte al terrorismo dan risposte?
o sono i due minuti d’odio per emmanuel goildstein
questa è dittatura e smettila coi vecchi tempi
che oggi il valore umano vale meno delle merci
nel ’40 ammazzavano per pensieri diversi
oggi se lotti non ti cagano gli stessi che difendi
son tutti nichilisti, par-ssiti e cyber schiavi
che rimpiangono sui social i bei vecchi tempi umani
sempre più omologati perfino nell’idealismo
e nell’attivismo a patto di non correre alcun rischio
il sesso che era istinto umano oggi è uno spot pubblicitario
e cambia ogni prodotto da inutile a necessario
te digli cosa sogni nel tuo mondo immaginario
e loro te l’avverano in cambio del codice bancario
[verse 2: thai smoke]
troppe volte mi guardo intorno e non trovo vie di scampo
la felicità è ammazzata senza foto al campo santo
quando esco non penso ad altro
che sul mio teschio c’ho una taglia, come gli apache lo scalpo
come chiunque altro viva ‘sta realtà finta e riduttiva
non mi salvo, è un suicida sotto la locomotiva
stanco che si getta, non c’è salvezza
la gente disonesta si pesta i piedi a vicenda
sputa sui principi di convivenza, so che l’odio entra
è una scheggia, e più la tocchi, più s’innesta
la ruota s’innesca, senza che tu te ne accorga
si tira la corda, un’altra botola si apre
un’altra testa rotola giù per le scale, i semi del male
crescono ovunque in un terreno siderale
è una pianta che se vuoi tagliare non bastano cesoie
si nutre di ombre e sangue, senza i raggi di sole
né acqua, è indipendente, si trasforma in sostanza necessaria
ammazza, più della malaria
ho visto tanti coltivarla nel privato
e in pubblico spartire amore avvelenato, questo resta il dato certo
prima che negli altri, scoprila in te stesso
striscia affianco a te, si mette con te dentro al letto
influenza scelte, prende di te il meglio
imagine all the people, come john lennon, occhio al tuo cervello
[verse 3: roy zen]
ho visto nei saluti romani legalizzati
nei filmati di hiroshima e nagasaki, nei paesaggi bombardati
nelle multinazionali e i loro soldi insanguinati
nei pensatori e rivoluzionari -ss-ssinati
nei grattacieli crollati, macerie su ground zero
l’uomo medio sempre più omologato e più p-ssivo
nelle chiese, nelle banche e nel sistema militare
qua è ogni giorno un nuovo scontro vinto dai semi del male
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