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lirik lagu teste mobili - più ne scrivo + ci siamo i + ci siamo ii

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[strofa 1: word]
lo fai per la reputazione quale faccia mostri la migliore
pesta le orecchie al vecchio ascoltatore di sto genere
tenere orecc che me lo sn-bbano
vanno in snowboard gli sboroni coi fighetti
gente che s’amalgama
l’amar è che scrittori con scoreggia verbi fanno uguale
(ale) diobo’ i sfighet!
sucker che ci succhiano il senso d’intenso
cammino fogli bruciati nel camino nelle ville
di strippati figli nelle ville di strippati figli strapotenti
culi parati e parenti potenti ho imparato la lesson teacha
mi vien la sensazione unticcia e nessuno che taccia
mostro ‘sta faccia l’istess senti che spesso so mess cosi per adess son mess cosi per adess, so mess cosi per adess (vulplà)
ripresa da svalvola in casa vulplà col colpo all’infuori
planimetria tritona tribale respiro il batt-to bacio soave
ritorno il loop col flash ornato, tornato dall’inconscio
svegliato, m’è nato un nuovo di dato, il tuo scantinato di lato dj regolato dal tasto perlato dal lato sud di rimini
attore solo sul set o sopra un caz, fatto sla grazia
pazzia messo in un vasetto sotto vuoto scuoto di nuovo sto luogo di terra amica e mica cambia pelle, son mica un serpente? fierezza st’ambiente, tambien hombre pigia enter
e’ buono sto giro per l’entertainment, niente lamenti
niente mobili, fibra, word, lato, nesli, chime e shezan
ci son dei modi per ordire all’improvviso a viso vicino
avviso di chiamata inoltrato, oltretutto wo-rdinato
word coordinato, word dato di fatto nella scena del reame
a me non spetta una fetta aspetta ancora impazient senza zavorra, mi scrolla il sole il mio culo non spella cappella rossa trattengo, intrattengo sborro quando è il momento burdel quando è il momento burdel (vai vai vai va va va vai)

[ritornello: fabri fibra]
più me ne scrivo più mi sento all’attivo rivolto a come descrivo anche se privo di equilibrio con tipo rivoluzione, arrivo
teste mobili se ci sono altri gruppi tu scovali e provali

[strofa 2: fabri fibra]
di dieci che ne scrivo nove ne reprimo
rimo dal primo ascolto non puoi capirne molto
tolto il folto confesso e complesso senza seguirsi per unirsi munirsi ma dico è facile a dirsi di questi giorni
e’ facile che non torni se ti contorni di chi parte
per missioni abnormi, alti impalli falli e rispalli calli e coralli
prendi e ridalli, rifalli, vite vissute a intervalli
ma li vedi gli stilli come si coppian l’un l’altro
e inoltre balli di corte, le porte fino alla morte
che scago, mago di rado, pogo e mi sballo dilago e indago
sul ladro che piscia dentro al mio lago
ma vedi te se non riesco entri i venti tre
mentirei se dicessi che in fondo ho anche altri interessi
sopravvivo, coltivo e prospetto l’introspettivo
selettivo contando in continuo al continuativo, ma…

[ritornello: fabri fibra]
più me ne scrivo più mi sento all’attivo rivolto a come descrivo anche se privo di equilibrio con tipo rivoluzione, arrivo
teste mobili se ci sono altri gruppi tu scovali e provali
più me ne scrivo più mi sento all’attivo rivolto a come descrivo anche se privo di equilibrio con tipo rivoluzione, arrivo
teste mobili se ci sono altri gruppi tu scovali e provali

[strofa 3: chime nadir]
scogli e foglie tra paglie e scaglie, foglie fuori casa
chi è dentro cosa carta grafite bevute fumate
puttane schiodate, inchiodate, scambiate
pagine appuntate, consumate
marocchi con balocchi, colonne con sbocchi
tavolini per tarocchi, sfatti vertiginosi tacchi pruliginosi pacchi merda negli angoli a sacchi, lividi intorno agli occhi
vivi di scena e di piatti e ai ricchi
hai spillati abiti svenduti fin che cani seduti su scalini consumati grindati ai lati nose-blunt-slideati
i ginocchi sbucciati, corpi sudati, punti di vista o dati di fatto
ci sta che mi sbatto ma senza pilla
ci manca ormai mani di colla per stare a galla
corri in specie alla palla, sulla spalla altro che scimmia
tengo uno zoo che l’ha un bisogn e landa sogna sono una fogna diretto from bologna, cane con compagna (ye)
cagna già impegna, regna sopra i fogli la promessa
ragio e chime, loca speme nel male nel bene
anche quando non conviene
data vita tutta per la flotta che ci tiene insieme

[ritornello: fabri fibra]
più me ne scrivo più mi sento all’attivo rivolto a come descrivo anche se privo di equilibrio con tipo rivoluzione, arrivo
teste mobili se ci sono altri gruppi tu scovali e provali

[strofa 4: nesli rice]
più ne vivo più ne vedo più ne scrivo
né più ne meno perché sono suono
sopravvivo e soprattutto me ne fotte e me ne sbatto
e’ un delitto perfetto contratto col tuo contatto rimpiazzo
mi tengo al p-sso con ogni acquisto, usa ogni mezzo
e mi vien da dirti: “ma come sei messo?”
e so che questa merda non fa per te perché non tiene il p-sso con la merce, marce le tue idee che farcene carcere per fantasie distorcere come no
se ce ne da inventare, ventilare chi non sa stare esposto per troppe ore al flow del mare
contare rime su contare fino alla fine anche se resta tale e quale si dirmi a quale periodo ti stai riferendo?
no non c’ero quando, quando eri allo sbando
piatto caldo, bando al cambio, un giro in saldo un tiro e mi infango ti allargo
notti che sono a reparto con nuove storie, incastro rime da infarto
più ne vive e più ne vuole, più ne scrivo e più mi sposto altrove scarso, fanculo te e il tuo falso sp-sso
teste mobili, rice


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