lirik lagu terha - l'abitudine del lupo solitario
intro
io vengo dal futuro
ma non so cosa accadrà
gestisco il mio destino tramite questo
io non sono come tutti
e tu lo sai babe
(ye ye)
(ehy ehy ehy ye)
cavalco il raggio dell’odio e lo muto in arte
bridge
ogni volta pensavo che fosse
b-n-le come queste morse
il sangue scorre sopra lacrime sepolte
troppe paranoie in vite corte
piegati come servi a corte
siamo in mare schiavi di noi stessi delle nostre onde
quando chiudiamo porte
apriamo i portoni dell’inferno con due mosse
siamo terremoti senza scosse
tramonti con le luci mosse
luci rosse
serpenti col veleno nella tosse
(io mi sento avvolto, dal mio raggio d’odio)
(io mi sento avvolto, da questo raggio d’odio)
strofa 1
stai coi cani poi sei lupo dopo molti anni
chiamami the wolf of via bonanni
potrei stare sopra a tutti pure senza i tuoi palazzi
mi ricorderó di voi quando poi verrete a cercarmi
ho bevuto l’odio a golate decise come fosse vino
fosse vivo
come da ragazzino quando uscivo
e adesso
vedo ogni rapporto che è comico relativo
qua la gente è troppo comoda e istintiva
io per questo non hai mai avuto la mia comitiva
perchè cambiavo carattere dal giorno alla mattina
per me erano solo chiacchiere da bar o da latrina
vedi, come cambian le persone solo in giorni, mesi
ma chi c’era quando davi i pugni alle pareti
ho dato il bis a certe pute senza pensare ai rimedi
e, se me lo chiedi
posso raccontarti tutto peró è meglio se ti siedi baby
ti racconto tutti gli anni ma potresti andare a terra dopo i primi mesi
guarda come sono molte donne adesso
per un pugno con due spiccioli non hanno più rispetto
peró infondo siamo piccoli c’ho il mondo al mio cospetto
quando giravo nei vicoli forse ero più contento
voglio accendere la luce mentre tutto il globo è spento
dimmi come ti senti a fare questo?
o non lo hai mai provato su te stesso?
pensavo che non fosse normale stare più attento
ma l’ho appreso davvero cadendo
mi diceva sei un pazzo non ti amo come il primo
e il giorno dopo era a succhiare il cazzo al mio miglior amico
quindi sei una puttana senza zero comprensioni
non sono uno psichiatra non do giustificazioni
ho, solo due colori
ho, ansia e frustrazioni
ho cambiato la mia pelle ho distanziato i coglioni
ora scrivo solo perle senza tanti ghirigori
e penso
che lo schifo che vediamo sia il figliastro del talento
e le lacrime che versiamo non si asciughino col tempo
posso perdere persone ma non perderó il momento
perchè mamma io ti giuro sfonderó si ce l’ho dentro
chi ti dice che sbaglio?
relativo al primo tiro corro e dopo riparto
si il mio cibo lo spartivo col mio amico nel parco
quell’amico sarà vivo e ci continueró il viaggio
baby
cazzo vuoi da me?
non mi dire che mi pensi che hai sempre pensato a te
ora sono troppo avanti non mi puoi riprendere
se vuoi puoi farmi un pompino se ti fai riprendere
(suca)
(ye, e non vedo quel che c’é)
rit
io mi sono perso in questo raggio d’odio
fino a che nell’odio ho perso la mia via
non faccio parte di quelli che corrono per il podio
voglio solo il primo posto so che sarai mia
l’abitudine del lupo solitario
solo che nel buio non mi sento strano
è la luna ad abbagliarmi e a rendermi solitario
coi suoi aloni di condensa forma calotte di ghiaccio
strofa 2
è forse l’abitudine a far fare queste scelte
ma in mezzo a queste luride non lasci porte aperte
ti chiedo poco tempo
ammalarsi di qualcuno in un minuto capita
giuro il tempo di uno sputo non serve la matematica
lo ammetto affisso in pubblico serve solo la pratica
ma in pratica
ogni scelta l’ho dettata con l’orgoglio ma non voglio rimanere all’asciutto come uno scoglio
uno stronzo
e verrei fino da te
ho fatto l’errore per la prima volta di pensare a me
non voglio dei rimpianti
lo sai che non piango
lo so che non piangi
è p-ssato troppo poco per le cose più importanti
per vivere davvero servirebbero contatti
giuro quanta gente servirebbe per contanti
scusa davvero per tutto pure se dopo non cambi
idea ma senza parlarti
guardami negli occhi che mi sembra di ascoltarti
(o di ascoltarmi)
tu sei neve riscaldata che non si sciolta ma è mutata in sabbia
tra i fiori una spora che avvelena l’aria
aviaria
nella notte un pianoforte mi riscalda
ma non sarà abbastanza
manca l’aria tra le porte della stanza
presi l’ansia
mi convinsi fosse sana tra le fosse e morse in casa
e ricordo le mie forze sulle nocche sparga
sangue e cicatrici degli amici spara
un colpo su quel volto è senza corpo questa bara
crimine risolto sul mio mancato ritorno a casa
terha è una potenza ha surcl-ssato gio
nel caso di debolezza prenderó
provvedimenti state attenti al fuo co
se ti dovessi bruciare ci dipendi do po
te te terha lo ripeti suona bene in testa
te te terha lo ripeto ed al pensiero mi suona la testa
l’uomo è a terra per il canto di sirena non di principessa
e adesso
lei una sirena con la cl-sse principesca, penso
che tu non sia vera e non si avvera quel che spero
che ci sia un momento per essere più sincero
(credimi, qua ci sono circostanze strane)
(e scusa se son strano come le circostanze)
rit
io mi sono perso in questo raggio d’odio
fino a che nell’odio ho perso la mia via
non faccio parte di quelli che corrono per il podio
voglio solo il primo posto so che sarai mia
l’abitudine del lupo solitario
solo che nel buio non mi sento strano
è la luna ad abbagliarmi e a rendermi solitario
coi suoi aloni di condensa forma calotte di ghiaccio
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