lirik lagu swelto - oasi di siwa
[testo di “oasi di siwa”]
[ritornello]
tra quelle dune io ti ho vista davvero
tu così bella, ridente, in rilievo
sei stata un miraggio, raggio nel deserto
tra i desolati muri di kershef
mentre la paura danzava col velo
io ti chiedevo, chiedevo, chiedevo
chiedevo soltanto la pace promessa
non il progresso che intendi te
[strofa 1]
delle volte penso al futuro come a una meta
delle volte non c’è futuro per chi lo merita
delle volte siamo vicini ma è kilometrica
come la distanza sociale che c’è in america
con la pelle secca nelle distese di siwa
si va verso la dolce voce che spinge e dice: “cammina”
in preda alla sete sei stata la medicina
non ricordo un giorno passato senza cercarti
già prima che ti incontrassi
tra minuscoli sassi
suadente sfioravi concetti astratti, lunari
poi con l’aiuto degli astri
sei riuscita a mostrarmi
un mondo perfetto fatto solo di vegani
dove i veri ricchi non comprano ville
dove per guardare i fatti ti bastano le pupille
dove i jet privati non sono nemmeno più legali
dove calpestare gli altri
è come ingabbiare i gabbiani
[ritornello]
tra quelle dune io ti ho vista davvero
tu così bella, ridente, in rilievo
sei stata un miraggio, raggio nel deserto
tra i desolati muri di kershef
mentre la paura danzava col velo
io ti chiedevo, chiedevo, chiedevo
chiedevo soltanto la pace promessa
non il progresso che intendi te
[strofa 2]
delle volte questo nulla
sa di silenzio antico
delle volte le tue urla
sono il peggior nemico
delle volte non c’è vicolo più cieco
di chi sta bene
nel cuore dell’oasi non sai se fermarsi conviene
e ho visto specchi che sembravano acqua
fiumi di innocenti immersi in una guerra infondata
ho visto un bambino che sognava astronauti
mentre lavorava in un giacimento di litio
dove libertà è solo una password temporanea
torna lieve dopo un altro breve temporale
un ribelle si disfa di una divisa, temerario
gira con sull’orecchio una matita temperata
come misura il valore una civiltà avanzata?
com’è misera la vita negli abusi di potere
come ti sembra quel sole che non scalda ma che scava
com’è disarmante l’errore nell’effetto cascata
[ritornello]
tra quelle dune io ti ho vista davvero
tu così bella, ridente, in rilievo
sei stata un miraggio, raggio nel deserto
tra i desolati muri di kershef
mentre la paura danzava col velo
io ti chiedevo, chiedevo, chiedevo
chiedevo soltanto la pace promessa
non il progresso che intendi te
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