lirik lagu swelto & pathos - inuit
[intro: swelto]
in mezzo ai pinguini, come gli, come gli inuit
[strofa 1: swelto]
vorrei portarti dove il sole scalda soltanto l’anima
ed anche il bianco ha una sua gamma cromatica
nebbia scura avvolge il peso dell’aria che ha
tanta forza da b-ttare giù la città
vorrei allontanarti da quest’era emblematica
portarti nei meandri della regione artica
dove col vuoto interiore si dialoga
uno di fronte all’altro come noi due a tavola
se non sei feroce qua ti estingui
come chi muore in croce senza figli
quindi ho urlato sotto voce nascondendo gli strilli
dentro il fiume la cui foce gela tutti gli istinti
siamo sopravvissuti in mezzo a climi ostili
come gli, come gli, come gli inuit
in mezzo a foche ed orsi e pinguini
come gli, come gli inuit
[bridge: swelto]
nelle lande deserte
di notte un tumulto
grondate di neve
ti toglievi il trucco
non chiedermi niente
viviamo col dubbio
non puoi perdere
ciò che non hai avuto
[ritornello: swelto]
viene e va
stella polare, viene e va
via con l’aurora, scomparirà
ma ciò che scompare riapparirà
orsa maggiore, viene e va
stella polare, viene e va
via con l’aurora, scomparirà
ma ciò che scompare riapparirà
[strofa 2: swelto]
vorrei portarti dove nessuno di noi ha paura
di scoprire la sua natura
dove il denaro non esiste, soltanto il freddo
conserva le tue provviste dall’insidie del tempo
dove per forza di cose serve rispetto
senza un vero re, prima ancora che
nascesse il concetto del possesso
e sentissimo il bisogno del progresso per evolvere
se non sei feroce qua ti estingui
come chi muore in croce senza figli
quindi ho urlato sotto voce nascondendo gli strilli
dentro il fiume la cui foce gela tutti gli istinti
siamo sopravvissuti in mezzo a climi ostili
come gli, come gli, come gli inuit
in mezzo a foche ed orsi e pinguini
come gli, come gli inuit
vedi il sole come la felicità, viene e va
tu vuoi smettere, stai per cedere
non vuoi credere
che tutto si aggiusterà
quell’oscuro mondo si traduce
nella quiete, fulcro che si ricongiunge
dopo il grande buio c’è la grande luce
prima il grande buio poi la grande luce
[ritornello: swelto]
orsa maggiore, viene e va
stella polare, viene e va
via con l’aurora, scomparirà
ma ciò che scompare riapparirà
orsa maggiore, viene e va
stella polare, viene e va
via con l’aurora, scomparirà
ma ciò che scompare riapparirà
[strofa 3: pathos]
sono p-ssate tante lune, tu non ci sei più
un cuore solo scalda poco questo vecchio igloo
da quando il leviatano ti ha portato giù
chiedo spesso un sogno per ridarti la mano, nonno
come da bambino, con quella mia fionda
quando il caribù era quasi un gigante
per qualche motivo mi tremò la mano
partì il colpo, presi in fronte uno sciamano
quel villaggio si incazzò parecchio, sì
ferii forse lo sciamano più vecchio lì
così mi costruì una maschera di diagnosi
e da quel giorno smise di chiamarci inuit
dicesti: “vuoi la verità, vuoi la verità?
la gente mette le etichette per levare umanità
come cacciatore fai abbastanza schifo
ma l’inverno è freddo senza il tuo sorriso”
creasti un kayak, lo chiamasti arcadia
via per la groenlandia e in quella fredda gaia mi sentivo aria
con un tamburo di pelle di foca
calmavo l’urlo dei sensi di colpa
solcavamo un silenzio niveo e raro
tu mio faro nel buio disumano
quando il mostro si erse dall’acqua
non feci in tempo a prender la tua mano
[bridge: pathos]
da solo su una barca
senza neanche una tigre
da solo su una barca
senza neanche una tigre
da solo su una barca
senza neanche una tigre
da solo su una barca
senza neanche una tigre
[strofa 4: pathos]
fato dell’adso sai essere iniquo
così arcadia divenne il mio pequod
non ebbi moglie né figlio né amico
girando il mondo, sai, mi accorsi che quel paradiso
app-ssito fra i p-ssi dell’uomo bianco
non mi piegai, non feci parte del suo branco
scavatore esperto ebbro d’un nome eterno
io col freddo intorno, lui col freddo dentro
il mostro si alzò coprendo il cielo
delirava fiero p-ssi d’un vangelo
ma non poté manipolare il mio pensiero
e il suo dolore spazzò via lui e il mondo intero
qui ora il clima è più freddo dell’artico
faccio fatica a sentire il mio batt-to
come banchise le emozioni sfiorite
derise, ferite, finite in un attimo
“togli la maschera adesso”, dice il vecchio
“non hai bisogno d’essere compreso
viaggia libero e libero da te stesso
l’invisibile è lontano dall’umano peso
come un sogno che sfugge al controllo”
l’uomo che crea una lancia per cacciare il globo
ferma l’odio con l’odio, quale karma?
l’amore è l’arma più potente ma ancora non sappiamo usarla
[outro: swelto]
nelle lande deserte
di notte un tumulto
grondate di neve
ti toglievi il trucco
non chiedermi niente
viviamo col dubbio
non puoi perdere
ciò che non hai avuto
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