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lirik lagu sunday - strange days (i giorni dell’odio)

[intro: alice]
thriller machine
pensavamo che fosse finalmente finita
pensavamo di essere sopravvissuti all’orrore, ma ci sbagliavamo
ancora una volta, ci ritrovammo a lottare…

[strofa 1: h~llpacso]
un altro giorno senza sole
stesso modo stessa eclissi
non è tempo per l’amore tantomeno il tempo per capirsi
a risentirvi è come un mantra mahatma gandhi
sgamo l’illusione e vi sputtano come james randi
sono grandi occhi lo sguardo di medusa
a impietrirci sulla terra per sto schifo, rigetti o abusa
ballo con me stesso e da solo siamo già in troppi
qua sp~cchi o floppi e il tuo destino è scritto nei tarocchi
sbocchi solo al cesso dеl resto è tutto un marciume
apro gli occhi nei sеttanta è un assolo a tutto volume
tu dammi merda e veleno risuona sul palcoscenico
secondi già trascorsi e minuti fatti d’ ~rs~nico
muti come l’espressione e i suoi concetti
una n~z~one ~n~lfabeta muove il culo e fa i balletti
e che ti aspetti se vi disprezzo è il solo modo
per svoltare in questi giorni da giorni persi nell’odio

[ritornello]
sono vili, falsari, pacifisti e incendiari
è un fuoco che non vedi ma manda a rogo cristiani
non c’è un domani, un sole morto scalda in primavera
è solo odio in questi giorni post covid era
sono vili, falsari, pacifisti e incendiari
è un fuoco che non vedi ma manda a rogo cristiani
non c’è un domani, un sole morto scalda in primavera
è solo odio in questi giorni post covid era

[strofa 2: mac myc]
ultimamente qua si vive in uno stato emotivo di linea piatta
pensieri sobri, prendere il volo come kobe
quando provi a uscire fuori dai rovi e non ce l’hai fatta
quando pensi che alla fine si schiatta, non si contratta
mmh yeah! vi strappo una risata io me ne tiro fuori
quest’era è fatta da tuttologi e motivatori
io sulla soglia del burrone da che sono nato
tu soglia dell’attenzione da menomato
è bello il post, bella fotografia
minorenni con il culto della p~rnografia
e le pagine business: “mente da vincente”
ma quando apri la bocca resta zero il quoziente
filosofi da bar, borghesi ricchi di niente
superficialità per un pubblico saccente
e un altro dittatore, finto educatore del
linguaggio che qua non fa testo
vale meno della merda che pesto

[strofa 3: krin183]
sorvegliati da noi stessi 24 sopra 24
ogni passo, ogni presa bene ogni scazzo
ogni volta che correndo incontriamo un bivio
ogni volta che un commento, ci mette al pubblico ludibrio
le sirene per le strade non si fermano sembrano grida
cercano i ratti che strappano i cavi della fibra
e la natura gioca a scacchi partorendo rovi
spine e i fusti crescono copiosi, sono pericolosi
in petto destrocardia, amiamo al contrario
qui non c’è democrazia c’è tutto il contrario
e se la società si sp~cca come porcellana
ogni sorriso ricco è uguale a un pianto per chi è senza grana
figlio di puttana o santo nero giallo o bianco
quando cambia il clima nulla ti protegge, non hai scampo
siamo big data, generazione blindata
computerizzata in casa pr~nta per la lotta armata

- lirik lagu sunday

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