
lirik lagu sotto da me - andrès las
[testo di “sotto da me” ft. dedde]
[ritornello: andrès las]
e anche se ora ne contiamo migliaia
con la nostra testa non andiamo lontano
faccio come mi ha insegnato la mamma
se qualcuno mi entra in casa io sicuro gli sparo
sotto da me sembravamo al sud italia
parlavano in dialetto, però siamo a cesano
non crederò ad una donna che chiama
lei dice che mi ama però io non la amo
[strofa 1: andrès las]
qui ci voglion le palle per contarle e pesarle
sai che sono cresciuto con più di un nome pesante
maserati levante, levati dalle palle
se l’agente ci indaga, latita ad alicante
e per due spicci del cazzo hai già tradito il tuo amico
bello il tuo hype, però è già finito
e direi anche grazie al cazzo che col cazzo mi fido
se mentre lei stava con me tradiva pure il suo tipo
grazie a me, grazie al rap, ma nessuno ci ha messo mai i piedi in testa
la ps dietro me mentre a fianco moto impenna
mentre impenna la mia penna, tagliavamo la panetta
abbiamo fatto i soldi in strada, niente ci cambia la testa, sai che
[ritornello: andrès las & dedde]
e anche se ora ne contiamo migliaia
con la nostra testa non andiamo lontano
faccio come mi ha insegnato la mamma
se qualcuno mi entra in casa io sicuro gli sparo
sotto da me sembravamo al sud italia
parlavano in dialetto, però siamo a cesano
non crederò ad una donna che chiama (uoh)
lei dice che mi ama però io non la amo (ah, ah, ah)
[strofa 2: dedde]
sembrava da babbi, da scemi, ho già fatto due stipendi
però ancora non ci mangio coi miei e vendono i pezzi
sembra che tu la merda la mangi e non la pesti
come puoi pensare che non sto attento ai miei interessi
perché buco per quelli, la impenno pure se sono un tipo pieno di impegni
per questo ridi per niente, per questo hai i tacchi e bevi
“ciak” prima dell’azione, qua da me non lo senti
a chi ci guarda ridendo gli fanno cadere i denti
pure se è cambiato qualcosa e sono tutti miei amici non chiedo una mano
so come non pensare a una donna, però non a mia madre e a come stavamo
per ficcarla andavo fino a lì, mi vergognavo di dove abitavo
ed ora è un pregio nascere qui, ci mangiamo, cin~cin, torino~cesano
[ritornello: andrès las]
e anche se ora ne contiamo migliaia
con la nostra testa non andiamo lontano
faccio come mi ha insegnato la mamma
se qualcuno mi entra in casa io sicuro gli sparo
sotto da me sembravamo al sud italia
parlavano in dialetto, però siamo a cesano
non crederò ad una donna che chiama
lei dice che mi ama però io non la amo
[outro]
yo, twelvino, sta scannando
le son de la rue, là magie du tìel
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