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lirik lagu smolochs - kandinskij

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sai non punto alla piscina dentro alla mia casa nuova
io voglio la piscina nella mia casa di prima
il “ritratto di un artista” sono hockney tu sei bojack
le due persone in piscina, io morto e moloch il sosia
mi do contro quante volte non do conto alle persone
non rispetteranno che ami te stesso più di loro
ho distrutto le aspettative su me per le altre persone
il vero me sta a galla e nella gara punta all’oro
dolce, come l’odore dell’inchiostro
non c’è l’assoluzione del mio mostro
e come hai fatto a trovarmi
i fantasmi son rimasti, vivo di strazi
qua bisogna distrarsi, per riappacificarsi
sogno ville e diamanti, pеr dopo regalarli
con gli amici scomparsi, qua bisogna adattarsi
conoscersi da dentro еd imparare ad amarsi
e non mi ricordo l’ultima volta che hai riso
però non mi scordo quando stavo appeso al filo
non ricordo sono morto oppure sono vivo?
avrò vissuto se da morto manterrò il sorriso
e anche da morto col mio viso che ti svegli al mattino
l’accendino che fa luce dentro sto magazzino
non so quando ti scrivo, non so quando ti scrissi
l’essenziale è nascosto e me lo dice kandinskij
e quel tuo corpo è la tua tela quasi pari un bambino
che disegna il suo futuro con in mano una biro
non so quando ti scrivo, non so quando ti scrissi
l’essenziale è nascosto e me lo dice kandinskij
i suoi dipinti sono scrigni da cui nasce emozione
ho scritto almeno venti dischi, stavo in preda al terrore
ho visto amici farsi tristi ed altri farsi di droghe
nascondendo le prove, però non il dolore
e ho scritto almeno venti pezzi per mettere a posto i pezzi
tu disprezzi questi grezzi modi, sterzi e poi mi ignori
scherzi poi tu esplodi
sfregi sopra i volti, non sarò mai più coinvolto
convoco adesso il convoglio dei fantasmi e non ritorno
e non mi ricordo l’ultima volta che hai riso
però non mi scordo quando stavo appeso al filo
non ricordo sono morto oppure sono vivo?
avrò vissuto se da morto manterrò il sorriso
e anche da morto col mio viso che ti svegli al mattino
l’accendino che fa luce dentro sto magazzino
non so quando ti scrivo, non so quando ti scrissi
l’essenziale è nascosto e me lo dice kandinskij
e quel tuo corpo è la tua tela quasi pari un bambino
che disegna il suo futuro con in mano una biro
non so quando ti scrivo, non so quando ti scrissi
l’essenziale è nascosto e me lo dice kandinskij


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