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lirik lagu smokin' axl - la città degli angeli

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[verse 1]
ho nuotato tra le acque di desideri infranti
come onde sopra a scogli che ora sembrano distanti
sento squali
questo mare è così calmo
a galla affanno
il polso è debole, la linea della vita è una ferita sopra al palmo
umano e senza ali sto precipitando
sempre più lontano su una superficie di cemento e marmo
il vento lento intanto soffia a stenti stanco
tra le nuvole che illuminano un cielo bianco e scarno
al mio fianco vedo ombre che mi seguono, non so chi sono
non mi capiscono, se parlo non produco suono
“allontanatevi”, li spr~no, non ragiono
questa è la città degli angеli, ma gli angeli qui non ci sono
volare? no, non ce l’ho fatta
qua non ci si adatta
non mi basto, son rimasto solo insiеme agli incubi nella disfatta
in mezzo al cielo e il vento, tra le onde e il mare
sono solo un uomo ma un uomo qua non sa nuotare
[chorus]
ti giuro una volta ci sono stato in alto
non è colpa mia se poi ho iniziato a precipitare
ricordo un angelo bianco al mio fianco
mi stava accanto tra quelle stelle, sai, le potevo toccare
guardavo quel cielo esternare un canto
c’erano soltanto infinità di orizzonti da esplorare
ma tanto lo sapevo di sognare
perché per quanto ci possa provare un uomo qua non sa volare

[verse 2]
a metà tra la realtà e l’immaginario, spesso nuoto
tra piranha e squali in acquario mezzo vuoto
son depresso, in complesso non capisco
scrivo per sentirmi vivo, ma mi vien la nausea quando poi vedo che esisto
metà uomo, metà ibrido
metà schiavo, metà libero
non avrò mai abbastanza metà per diventare chi desidero
raggiungere obbiettivi se sommerso dagli stracci
forse non ci riuscirò ma almeno devo provarci
ho i piedi sull’asfalto, lascio le mie impr~nte
stammi vicino, qua c’è l’orizzonte
ho le nocche rotte
a forza di difendermi da sta vita che ti fotte appena ti muovi
questa è la città degli angeli, ma gli angeli qui non li trovi
prima sbagliavo, andavo con lo sguardo lontano
mi sono accorto che ciò che conta è qui a portata di mano
e adesso, vorrei solo sognare, galleggiare, star leggero
perché se apro gli occhi comincio a cadere per davvero
[chorus]
però ti giuro una volta ci sono stato in alto
non è colpa mia se poi ho iniziato a precipitare
ricordo un angelo bianco al mio fianco
mi stava accanto tra quelle stelle, sai, le potevo toccare
guardavo quel cielo esternare un canto
c’erano soltanto infinità di orizzonti da esplorare
ma tanto lo sapevo di sognare
perché per quanto ci possa provare un uomo qua non sa volare

[post~chorus]
non avrei mai dovuto portarti nel mio mondo
non avrei mai dovuto cadere così a fondo
non posso smettere di darmi colpe che non ho
perché in fondo la colpa è tutta mia
non avrei mai dovuto portarti nel mio mondo
non avrei mai dovuto cadere così a fondo
non sono un angelo, per questo piangerò
perché in fondo la colpa è tutta mia

[verse 3]
non posso dirti com’è realmente
solo come ci si sente
mentre il niente regna perché tutto intorno sembra essere assente
non mi muovo
affogo tra le fiamme come fossi al rogo
ma non provo nulla di strano visto che questo sfogo non mi è nuovo
più arde più si espande, non è poi così normale
che più bruci più ti accorgi che ti fa sempre meno male
ho dei tormenti che mi tormentano spesso
questa vita sembra volermi punire per il male che non ho mai commesso
giro con l’angoscia di ogni bestia di satana
il mio battito del cuore intanto pesta e trapana
dio dall’alto sibila come un serpente
questa è la città degli angeli, dove nessun angelo è presente
basta un attimo per cadere a fondo e andare giù
io l’ho visto da più vicino di quanto immagini tu
non sono un angelo ma proverò a volare, a tornare su
voglio vedere il cielo da vicino quanto è blu
[chorus]
perché ti giuro una volta ci sono stato in alto
non è colpa mia se poi ho iniziato a precipitare
ricordo un angelo bianco al mio fianco
mi stava accanto tra quelle stelle, sai, le potevo toccare
guardavo quel cielo esternare un canto
c’erano soltanto infinità di orizzonti da esplorare
ma tanto lo sapevo di sognare
perché per quanto ci possa provare un uomo qua non sa volare

[chorus]
però ti giuro una volta ci sono stato in alto
non è colpa mia se poi ho iniziato a precipitare
ricordo un angelo bianco al mio fianco
mi stava accanto tra quelle stelle, sai, le potevo toccare
guardavo quel cielo esternare un canto
c’erano soltanto infinità di orizzonti da esplorare
ma tanto lo sapevo di sognare
perché per quanto ci possa provare un uomo qua non potrà mai volare


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