lirik lagu sergio andrei - il canto del popolo libero
chi parla è il popolo libero
il pelo di grigio vivido
il volto di un piccolo che ride ridicolo
abbraccia i suoi cari per l’ultima volta
intorno a quel fuoco gli gira la testa
ma non sa ancora ciò che lo aspetta
un bimbo dai tratti un po’ scuri, a tratti con gli occhi sicuri
si trova per caso fra alberi e rupi laddove si trovano i lupi
li senti ululare alla luna per arginare pensieri un po’ cupi
insegnano ai cuccioli a crescere ai bordi di alti dirupi
diluvi non bastano al branco che sembra non essere stanco
akela che parla di legge e legge le leggi che sembrano un canto
la sera i piccoli piangono alla mamma che lecca con l’animo
rashka ha il muso sereno , dolcezza infinita di altissimo calibro
rit
e siamo un popolo
che esige libertà
nella mediocrità di questa
giungla qua
fra i dispetti delle scimmie
gli artigli di sherkan
legge della rupe noi ti rispettiam
baloo ha il ventre importante
e formoso
mangia del miele perché essere dolci rende
un orso più buono, sorride affettuoso
bagheera è pantera e bella per definizione
i tratti gentili e gli artigli felini
corre veloce con gli occhi che abbagliano
i denti che brillano, i p-ssi che p-ssano
come scintille o le ali di pegaso mani di dedalo
kaa sembra leale, non è letale
non ha bisogno di sputar veleno
per fare del male, al meno ti abbraccia come
fa l’amore, che prima consola e poi schiaccia
le costole al cuore
striato rosso sui fianchi, wontolla
è più ardito degli altri
non ha paura dei cani rossi
che pian piano vengono avanti
difatti, ci lascio l’orgoglio e le penne
per la vendetta che morde i
suoi fianchi
mowglii che unisce da esterno
le specie più strane del mondo
animale grazie all’affetto fraterno
imparato in un cerchio infernale
essere figli di niente nessuno
esiste da quando esiste anche l’uomo, essere
gigli di giungle nel vuoto, è essere belli
in un pianto curioso
rit
e siamo un popolo
che esige libertà
nella mediocrità di questa
giungla qua
fra i dispetti delle scimmie
gli artigli di sherkan
legge della rupe noi ti rispettiam
da quando libero vive da noi
hathi elefante insegna cultura
e fra manguste,pavoni, avvoltoi
si rende esplicita madre natura
la giungla è un luogo che esige perdono
i versi b-st–li -ssordano emettono suono
la luce del sole perde il suo ruolo
difficilmente raggiunge il livello del suolo
sottobosco ne è poco
rimani nell’ombra se non per il branco che fischia
un aiuto e risponde intonando
liberi siamo e restiamo
mentre un lupo al comando
emette un richiamo
fin quando ci siamo ti amiamo
fratello dal cuore animale
il corpo da umano
rit
e siamo un popolo
che esige libertà
nella mediocrità di questa
giungla qua
fra i dispetti delle scimmie
gli artigli di sherkan
legge della rupe noi ti rispettiam
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