lirik lagu sergio andrei - effimero elogio del nulla
[intro]
(io credo, finché vivo e finché vivrò, che più importante della mia poesia sia la mia vita. una vita da salvare fino all’ultimo e che ci permetta di scendere, come dice il mio caro amico maestro montale, che ci permetta di scendere in quel giorno della nostra morte, senza viltà. io non credo di avere mai commesso viltà.)
[verse 1]
va bene
difatti il qualunquismo non va bene
capisco il cambiamento ed il progresso che procede
ma non ci riesco a credere che queste nuove leve
qui si inventino un mestiere per il gusto del potere
se ogni singolo si mostra nel suo mostro originale
se ogni singolo discorso non si evolve dal b-n-le
come pensi di aiutare, come pensi di servire
come pensi di esultare, di esaudire il tuo patire
non sarebbe meglio trasformare i nostri drammi
i nostri dubbi, i nostri amori, i nostri umori, i nostri danni
non sarebbe meglio prendere la penna quando il cuore ce lo insegna e questo inchiostro ci si impregna?
prendere quest’arte come amica terapia
non come uno sfogo dove elogi la realtà
perdersi più volte ma grazie alla fantasia
non nel proprio ego che è pieno di velleità
[hook]
l’ho capito che sapete fare i soldi
e l’ho capito che qui a farvi siete molti
e l’ho capito che il quartiere ora vi acclama
perché uscire dalla tana è il primo orgoglio della strada
e l’ho capito che sapete fare i soldi
e l’ho capito che qui a farvi siete molti
e l’ho capito che il quartiere ora vi acclama
perché uscire dalla tana è il primo orgoglio della strada
[verse 2]
quando ho scoperto il mondo della poesia cantata
ho visto un po’ di luce dentro questa stanza opaca
vedendo degli adulti così avulsi dal b-n-le
che il mio dramma esistenziale si lasciava ormai cullare
scrivo tutto ciò
fra mille dei miei dubbi
certezze non ne ho, coltivo idee sviluppo spunti
ma ogni qualvolta esprimo questi sensi dentro sunti
sento che sono utili nell’essenza di esser futili
ed io che con la testa, con la mente mi ci sego
a volte un cantautore mi risponde a ciò che chiedo
ed io che ciò che scrivo spesso non me lo spiego
sento che sono vivo nell’attimo in cui lo nego
queste mie parole non le chiamo manifesto
non sono una protesta dentro un mondo pittoresco
sono mie forme di amore, con cui lotto e a volte cresco
sono le uniche compagne che mi accettino diverso
[hook]
l’ho capito che sapete fare i soldi
e l’ho capito che qui a farvi siete molti
e l’ho capito che il quartiere ora vi acclama
perché uscire dalla tana è il primo orgoglio della strada
e l’ho capito che sapete fare i soldi
e l’ho capito che qui a farvi siete molti
e l’ho capito che il quartiere ora vi acclama
perché uscire dalla tana è il primo orgoglio della strada
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