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lirik lagu semicronici – musica anatema

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[h~ll’o’him]
vedo puttane senza un’anima guadagnare milioni
ora anche un cane se è vestito gucci può fare canzoni
compare non è per volere male ma se ben ragioni
io non ho ragione d’ascoltare se non hai emozioni
due etti di bamba dal brasile, non dire cazzate
manco vedi gli etti di prosciutto, li compra tua madre
torna a casa stanca dal lavoro, ti becca a fumare
“mamma non capisci, sono un rapper, mi devo drogare!”
io fumo perchè soffro e soffro se c’è poco fumo
però non c’ho scritto sopra sette album
perché a parte quanto scopo e a partе le droghe che assumo
la mia vita si componе di ben altro, come il dolore aspro
il rap parla dolore non scordarlo
non serve a fingere di essere pablo
a quanto pare c’è chi lo dimentica e per avere un disco d’oro mendica
una canzone identica, b~tch!

[axiom]
alle altre che si sono susseguite: sono antracite
quote risarcite ad uno scrittore fantasma
come prestare il fiato ad una penna affetta d’asma
ma rinchiuso in una casbah e poche note addolcite
musica dinamite, numerose vite esplodono
sopite dall’ennesimo collante industriale
traduco ciò che intendo in termini forse b~n~li e lo ripeto
è la forma che ti meriti sotto il tappeto
mentre assisti, aspetta che faccio spettacolo
ascolterai qualcosa che per te sembra un oracolo
consiste nel falsificare l’arte dell’orefice
insisti a fare la vittima, bene, sarò il carnefice
[h~ll’o’him]
dentro il tuo quartiere sei un capo a forma di razzo
ora te lo traduco: sei una testa di cazzo
credi tanto di essere tony sosa
però pigli schiaffi in rima, schiaffi in strada e schiaffi persino in prosa

[axiom]
osavi trattare la materia grigia come la tua sposa
però sei fedifrago, il vizio di chi si mette in posa
mi sembri un novizio, mentre faccio esercizio
il tuo spartito è partito per un contratto vitalizio

[h~ll’o’him]
mi dispiace frate ma il disco è un supplizio
vuoi sapere il motivo, bene, ti darò un indizio
dovresti aprire ogni tuo orifizio
ficcarci dentro qualsiasi canzone che hai scritto fin dall’inizio
non è per pregiudizio, solo manca lo sfizio
se parli solamente di quanto sei redditizio
sostituibile, sei un ridicolo fallito
zero coca, striscia nel cunicolo da cui sei uscito
falso mito, costruito su orologi falsi
soldi falsi, chili falsi, faccia falsa, in faccia i palmi
ti diventa rossa un po’ per l’imbarazzo e per i calci in culo
che ti hanno portato ad ammorbarci col tuo non~futuro
[axiom]
colpa di quello spergiuro che sei diventato
un granello puro di sabbia che hai pagato a chi decide
la fame che raccontava questa rabbia è soporifera
legifera con il denaro e con la brama uccide
oggi sono i vostri, dopo i prossimi ad essere imposti
sopra questa picca di pettegolezzi e presupposti
cantano con visi decomposti, visti accanto a te
meritano i posti e le risposte in questo fasmate
godono del culto, un sussulto sparito in quattro strofe
offre banconote tra le ruote torte ad altre scrofe
folle disappunto che ribolle, punto
dall’assunto che sia troppo tardi per fartene un riassunto
quindi ascolta bene, perché non lo fai abbastanza
in quella stanza ti basta un’altra stanza e un’altra stanza ancora
solo per sentirti più protetto con la voce in gola
attento, se ti viene tolta rimarrà una vita sola


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