
lirik lagu semicronici - l'aereo di carta
[h~ll’o’him]
un aereo di carta vola lanciato da una bambina
i suoi occhi verdi speranza riflettono una cascina
e il mondo si ferma, trent’anni dopo o trent’anni prima
il buio di ogni tramonto antic~p~ la mattina
l’aereo di carta vola, tu seguilo con lo sguardo
osservalo mentre corre poi supera ogni traguardo
sembrare testardo nell’assemblare nuovi equilibri
segreto del volo spiegato in testi di mille libri
[axiom]
l’aria sul collo sente quanto vibri
sente quanto ridi e ti disegna addosso quanto sopravvivi
ogni sguardo ne capisce i brividi
saluti con la mano chi ti ha passato la vita senza i lividi
il cammino si fa più ampio, molto più ampio
così tanto che ci puoi inserire ogni tuo vanto in un lampo
cosa ti è costato? l’abbraccio dell’intanto
l’istantе catturato senza affanno
[rit. axiom/h~ll’o’him]
aprire le braccia alla lucе senza inganno
per scrivere ricordi di voci che rimarranno
mi perdo in un presente intangibile eppure denso
ciò che sappiamo è il valore dell’immenso
a volte il bivio diventa una sola strada
nuova contrada, fresca come goccia di rugiada
ogni secondo suonerà una quarta
che farà decollare un nuovo aereo di carta
[h~ll’o’him]
se la fiamma guizza viva nel camino
brucia le tue pene, godi del calore di un nuovo destino
quando inizierai questo cammino
la strada verrà illuminata dalle prime luci del mattino
lanciato da una mano grande quanto l’universo
l’unico confine è il cielo terso, di pace cosperso
l’unico verso è quello corretto, racchiuso in un verso
cantato piano quasi sommesso ma vede attraverso
i sogni, e vede quanto speri
osserva silenzioso mentre esprimi tutti i desideri
vola sopra la tua testa quando preghi e nel mezzo alle pieghe
hai scritto quant’è leggiadro il volo delle streghe
il vento soffia verso ovest, sogna nuove terre
nuove promesse, nuove paci e nuove guerre
nuovi mondi dove un foglio di carta possa volare
piegata sapientemente una nuova apertura alare
[rit. axiom/h~ll’o’him]
[axiom]
vedo che quel tuo sorriso non è scritto addosso
disegnato tra una fossa e l’altra degli zigomi
che da attorcigliati fanno culla del tuo posto
nel mondo, come un’alce tra gli antilopi
salti tra emisferi senza sosta alcuna
cuci la terra tra ago e cruna, aiuti la luna
ogni tanto chiede se hai finito il tuo lavoro
prima che il sole sostituisca il tuo oro
è il vento che modella la carezza
cresta che si china, chiedendoti la mano
si alza la brezza, chiama contentezza
ora tra le tempie la voglia di un corsaro
quasi ne prendi le sembianze
potessi osservarti noteresti la posa tracotante
da cui coglierai la potenza che sbilancia
sembrerà b~n~le, ma distendi le braccia
[rit. axiom/h~ll’o’him]
aprire le braccia alla luce senza inganno
per scrivere ricordi di voci che rimarranno
mi perdo in un presente intangibile eppure denso
ciò che sappiamo è il valore dell’immenso
la strada continua, serpeggia tra le siepi
nessun’impr~nta, i passi saranno lievi
tra le mani il vento, ascolta quando canta
viaggia con le note di un aereo di carta
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