lirik lagu rubik beats - pandora
[strofa 1]
dammi i contanti poi aspetta qui
sai la mia gioia, fra, pesa al chilo
perché stavo coi grandi e appresso a chi
brama la gioia ma senza dirlo
più mi guardo dentro e più non mi conosco
la mia maschera è un mostro che è in faccia un mostro
da quell’agosto qua è buio pesto
fra quello è il posto, fai tutto il presto
sali c’è posto ma vedi le facce che mostrano e ad occhio fai tu, io esco
secco io stavo già al parco per perdere tempo tra canne e pallone con gli altri
poi mi tenevo dell’erba per quando non li reggevo quei cazzo di sguardi
la mia corazza è l’inverno
e ogni persona è un’aspettativa
sogni di gloria ma senza mira
provi e riprovi, è la stessa vita
perché non ti basta l’impegno
non sei da solo ma cresci da solo perché dai la mano all’inferno
e non c’è un’abbraccio che tolga il coperchio
[ritornello]
e nessuno scorge cosa è dentro di te
e mi vesto nero, un pezzo d’emat-te
il castello è in vetro e trema se lo aprite
mura senza vita, luna resta lì che
qua nessuno scorge cosa è dentro di te
e non è brutto il mondo, è la mia pelle a spine
ed io di più non posso, pensa te ad aprire
mura senza vita, luna senza fine
[strofa 2]
taglio traguardi e la terra cede
riempio bicchieri da quanto stagno
perché fatto di terra e la terra beve
i miei sentieri dei nidi di ragno
il diavolo pensa, tu muovi il piede
fra la mia fetta fa un nuovo insieme
p-ssi su p-ssi nel fango
graffi e poi graffi sul fianco
e quegli occhi scarlatti ti ridono accanto sia quando sbagli
sia se il sorriso lo doni a un altro
il cielo non ci aspetta, sfugge ai tanti
perché per la vetta serve slancio
e certo io non valgo più dei santi
sebbene tenda a sottovalutarmi
e non mi basta inciso, lascio questa farsa a chi la plasma
guarda mamma quanto faccio schifo
e scambio fare pasti con la rabbia
con trovare calma quando incido
e apri la mia scatola che è tardi
guarda dentro gli occhi un bambino
[bridge]
posso urlare ancora?
posso farlo ancora?
sto quaggiù da allora
apri tu pandora
[ritornello]
e nessuno scorge cosa è dentro di te
e mi vesto nero, un pezzo d’emat-te
il castello è in vetro e trema se lo aprite
mura senza vita, luna resta lì che
qua nessuno scorge cosa è dentro di te
e non è brutto il mondo, è la mia pelle a spine
ed io di più non posso, pensa te ad aprire
mura senza vita, luna senza fine
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