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lirik lagu remmy - silenzio

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[strofa 1: remmy]
ti prego salvami, tu che ne conosci il modo puoi
spegnere questo fuoco o almeno farlo durare poco
imploro il taglio quando implodo
sanno quello che provo, intanto alimentano il rogo
ricordo i miei polsi stanchi, le mie mani, i tagli e i calli
la mia linea della vita è nei tuoi palmi
scegli cosa vuoi farne, amore
puoi stringere finché le notti saranno calde
le nocche saranno bianche
l’aria che respiro è veleno che -ssimilo
come presente la tua -ssenza e non per ossimoro
fumo un’altra marlboro, lo sguardo fisso all’angolo
le tue labbra sono questo filtro che strangolo
i tuoi occhi parlavano fin troppo
forse per questo che ogni tuo silenzio mi spaventava il doppio
le vie per dirsi addio sono infinite
ma hai smesso di guardarmi, le tue iride non sono più le mie

[ritornello: remmy]
io che non sapevo quante spine avessi addosso
ora è tardi ormai, forse anche troppo
e cogli cocci come fossero briciole
per te tesi io quel filo rosso
streghe e minotauri sanno dove sono
per quanto ancora riuscirò a farmi strada se vado solo?
mi dicevo: “basta sapersi guardare dentro”
ma se prima eri il mio canto in questa stanza
ora non resta che far silenzio

[strofa 2: remmy]
fuori piove e pure dentro, è burrasca
l’acqua sembra farmi silenzio e chi parla?
forse la notte, consigli da non seguirli
che sento fin troppo spesso “vai a riprenderla”
dentro al mio orecchio
alla pioggia mi confesso e mi specchio dove si posa
cammino in queste strade e neanche mi sfiora
solo tu nelle storie che poi tratteggio
l’inchiostro che verso rimpolpa il sangue che ho perso
insegnami come si muore, a fermare un cuore per il freddo
tanto brucerò all’inferno
questa fiamma mi lambisce il petto
brucio per sentire il dolore che svanisce lento
tra i vicoli del cervello ho ansie e pressione alta
ai ventricolo in sala d’aspetto
vivo il resto del tempo immerso nel buio
fisso il cielo, sirio torna a luglio, in questo ci spero

[bridge: martina platone]
io che non sapevo quante spine avessi addosso
ora è tardi ormai, forse anche troppo
se prima eri il mio canto in questa stanza
ora non resta che, ora non resta che silenzio


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