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lirik lagu posteri - cosmo

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[posteri]

siamo seduti l’una davanti all’altro
in sto universo così piatto
ogni pianto che facciamo esplode un’astro
ogni parola detta fuori posto
stare attenti ad ogni incastro
nulla al caso caso ha fatto
che girovaghiamo tutti e due per lo spazio
non c’è spazio tra un taglio e l’altro
tra un taglio e l’altro
si nota anche prima di farlo
prima di dirlo non volevo farlo
mostrarti i mostri
ma la noia fa abb-ssare i costi
costi quel che costi
diresti tutto a lui per riempire gli orologi
vanno bene tutti i ricordi
basta staccarsi un po’ dai corpi
fa brutto vederti piangere
ma le stelle più belle sono cadenti
ridere sarebbe facile
dopo anni di maschere siamo esperti
fingere di essere contenti
a lungo andare inganna anche noi stessi
anche noi stessi

[zero karma]

noi tra saturno e marte
chiusi nello shuttle
la testa che mi parte
e non so di che parlare

tu mi guardi tipo: “cosa fai?”
“cosa pensi quando non mi guardi mai?”
e io intanto
fisso sta gal-ssia, guardando le tue curve
dipingo sta via lattea

[dohley]

da qua su la tempesta la vedo lo stesso
cambia la misura
la sento lontana, la vedo più piccola e te lo confesso mi fa più paura
non ci penso quando per sbaglio riguardo noi sulla panchina che pure per terra stavamo volando
i ricordi rimangono
e prima in un angolo facendo i muti
noi stelle nel fango di un manto caduti
noi due da qu-ssù anche se buio e da soli
sembravamo in milioni
sembravano i migliori momenti affacciati da questo balcone, dicevi fantastico e io dico “è vero” ma io guardavo te, mentre guardavi il cielo
e non è niente fidati dico davvero pure se lo dico con gli occhi distrutti
che il dolore qui è come l’ amore perché lo senti sulla bocca di tutti
ti raccontai un giorno di me sopra quelle scale, io non me lo scordo nemmeno volendo, tu forse e va bene, che ho scelto io il rischio e tu ciò che conviene
e mi illudo che un po’ ti ho rimosso
dai pensieri di giorni p-ssati a cui non davo peso che la notte si scontrano col rimorso
sono fatto così mi ripeto
forse in un altra vita fratello potrò rimediare come mister eko
forse no, forse no, forse no
si lo so alzami e dammi da bere che p-ssa
da qua su manco so come tornare a casa
prendo la via lattea
e se mi vedi più spento da un po’, è che pensavo fosse il mio turno per stare un po’ meglio è lei che mi rendeva speciale un po’ come gli anelli a saturno

[zero karma]

noi tra saturno e marte
chiusi nello shuttle
la testa che mi parte
e non so di che parlare

tu mi guardi tipo: “cosa fai?”
“cosa pensi quando non mi guardi mai?”
e io intanto
fisso sta gal-ssia, guardando le tue curve
dipingo sta via lattea


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