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lirik lagu piombo a tempo - la lista

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gino
solo un verme sopravvive e per verme tu lo sai che cosa voglio dire
giocavamo insieme bene, eravamo amici dello stesso quartiere
cuba cabbal:
ma mentre io scrivo, carabiniere sei diventato e me lo metti al culo per salire di grado
lou x:
pesi o peso è di doppio peso, poco da dire se ti sento offeso ancora
non chiedermi tolleranza per chi mi guardia mentre gli cresce ‘na panza tanta
e non c’è un cazzo di niente, sapore di sale tra le mie mascelle

cuba cabbal:
non ho rispetto di chi mente per guadagno
non basteranno … lontano dal paese per capire chi sta male
io ti vivo a fianco
e non mi aiuti…solo perché mi conosci
non me ne frega di salvare la faccia
di infami, traditori e due di coppe vado a caccia
di qui, di qua, di su, di giù
rimani sempre … tra dissenso e stima
metabolizzando adrenalina e rima
e rido con la faccia gialla
e sfido la sicurezza, ril-ssato respiro il profumo
di quello che fa rima con…

fumo!
il pusher leleprox qui si sp-ccia la rima consapevole e ignorante

l’ignoranza, c’è chi può farne senza
ma chi mena per primo è perché prima ci pensa
è densa l’aria calda che sale
come suona una sirena vede un cellulare
troppo teso, non posso fare di meglio o meglio
vivo di scazzi per tenermi sveglio

cuba cabbal:
200 metri di distanza
200 anni di differenza
200 anni di differenza
200 metri di distanza

cuba cabbal:
pigro, lentamente muovo con la spinta di chi mi viaggia a fianco e ci sono
non la vedo ma la sento, uomini di razze mi mostrano la via ma vicino casa mia
nell’-ssurdo sentiero, nella giungla urbana
nel buio c’è gente che mi ama:
fratelli della zolla senza spalle coperte
c’è uno strano sapore che non porta etichette
occhi brillanti in città di spaventi
ho fatto una lista e ho scelto la pista
tranquilla, fra’, ce sting’a pruvà
li soldi che guadagno me li va a magnà
fai l’altruista perché hai la coscienza sporca, egoista
attento osservo, anche se non sembro, zitta zitta
viaggiando, suonando in giro
t-ssello dopo t-ssello completo la scala
che scendo per salire
su chi pensa di avere un posto in paradiso
ma il tempo è così, lo improvviso:
p-ssato, presente e il futuro sotto casa mia
col il cervello raggrinzito dall’acuto del suono
che va piano rispetto al cuore

200 metri di distanza
200 anni di differenza
200 metri di distanza
200 anni di differenza

milano, napoli, pescara, lecce
c’è qualcosa che ci unisce: una mano cui segue un braccio
in una specie di perverso e generale fist f-cking
ma l’indie sta a roma come roma ad amsterdam
tempo al tempo ed arriva pure qua
la violenza e i serial k!ller stile america
il crash per qualcuno è già iniziato:
il ghetto,mafia tesa la vita da braccato
ho i mafiosi col cannone per vicini di casa
ma mi sento più vicino al popolo del chapas
dimmi, ti sembra tanto strano
se sto meglio con un negro che con un leghista di milano?
se un giovane è ricco per me è nato già vecchio?
se il termine lavoro mi dà il vomito nero?
in quest’angolo di cielo io non muoverò un dito
non mi piacciono le regole del gioco
no, no, gino, faccio quello che mi va
niente articolo regalo da festivalbar
e, in bella compagnia, su questa batteria
io me la filo via come un ciccio ingr-ssia
con tanti franco franchi, marchi e sterline
pago il conto con i giochi di parole
e se ancora pensi che un bilama sia
“il meglio di un uomo”
hai p-ssato la data di scadenza, gino

200 metri di distanza
200 anni di differenza
200 anni di differenza
200 metri di distanza

lou x:
perché so quello che faccio
se lo rifaccio lo stesso, spesso
e con la feccia che resto stretto
certo, tranquillo e sicuro
se giro tra la gente con le macchie di sugo addosso
qui non ride nessuno, gino
perché nessuno mi viene sotto
ogni vigliacco è alle spalle che si caca sotto
quando ti giri di botto
ma vai, vai, vai a farti un giro
so’ cazzi tuoi se mi dici so’ pigro
ciò una lista lunga che mi frulla in coccia
chi mi vuole male, chi se parlo si scoccia
e riparto di fretta, non dipende da me, anche se
c’è chi mi cerca, io non infamerò mai la mia banda
ma manco mi vedrai fare i prezzi alla standa
e tiro le somme e trovo la fonte:
amico, che si mangia oggi, chi mi risponde?
e dico: perché è così, questo è quello che so fare
come se uno ruba solo per rubare
mo’ sì, mo’ no, a me chi cazzo mi regge?
oscillo appeso sopra un filo: la legge
forse perché è troppo corto o forse no
ma c’è chi cade ed è con questi che sto

la lista è lunga e chi ci sta lo sa
la lista è lunga e chi ci sta lo sa


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