lirik lagu pietro502 - emergere (l'artista)
[testo di emergere (l’artista)]
[strofa 1]
perché può essere che il mio malessere non ti stia bene
ma non è sempre una cosa pessima, forse conviene
stare in festa, è una corsa campestre e io c’ho il fiato fievole
confesso che sempre più spesso mi sento più debole
non esco da questo complesso, forse non ci credo più
adesso che arriverò presto, credo mi serva di più
invеsto dentro il mio talento, ma mi sento ancora giù
opprеsso forse maledetto, come fossi kiriku
e immagino di farcela e diventare qualcuno
sopra i palchi non nei parchi anestetizzato dal fumo
sono io che devo vincere, ma non sono sicuro
di riuscire a dipingere per bene il mio futuro
e allora stop, sento toc toc, dentro il mio cervello suona il rock
ed è non stop, pieno di pensieri che mi fottono, devo esprimerli
ma con la voce mi ci soffoco, provo a scriverli
così che quando poi li senti tu possa capirmi
sì perché non sono sempre a cento, sempre contento
ho scelto cosa fare e sento che ho qualcosa dentro
ma sai qual è il problema grosso di fare l’artista?
ci sono mille uguali a me e la gente sceglie a vista
voglio arrivare così in alto che poi quasi non vi vedo
non farlo per i soldi, dura solo un momento
si stanno tutti alzando
si chiuderà il sipario e faranno applausi per pietro
voglio arrivare così in alto…
non farlo per i soldi, dura solo un monento…
faranno applausi per pietro
[strofa 2]
mi sto arrampicando a mani nude sulla schiena dei giganti
sperando che dall’alto la mia vista non mi inganni
ma soffro di vertigini e dei venti che mi sferzano
mi abbarbico agli spigoli e agli appigli che mi tengono giù
nel campo delle forze teso tra il meno e il più
le zavorre che mi tirano non posso mollarle
le sirene che mi attirano non posso ignorarle
non voglio fregarmene
ma non vedo né una luce né una mano tesa a me
sento invece mille voci che mi parlano a vuoto
non capisco il codice se è vero o se è per gioco
se posso partec~p~re o se sono fuori luogo
sono a un passo dal mollare la presa, è una disfatta
ma vedo un brulicare, sulla mia stessa strada
sulla schiena dei giganti siamo tanti, una masnada
e allora cerco un altro appiglio, e poi vada come vada
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