lirik lagu piccola orchestra mdm - quattro pollici d'acqua alta
[strofa 1]
sono nato con ancora dentro
quattro pollici d’acqua alta
convertiti in speranza e cemento
nella bellezza degli anni settanta
barattati come fosse un gioco
con il cloruro di vinile
dentro un quattro barrato stracolmo
in un sabato di fine aprile
ma lo sai che chi resta a terra
quasi mai impara a volare
figurarsi se uno di mestre riuscirebbe mai
ad imparare a nuotare
e l’odore di quell’acqua alta
era ormai un odore di fogna
mascherato da baci e carezze
lasciate sul volto di un bimbo che sogna
[ritornello]
e se il sale è già finito
e la vita non ha più senso
ti resta sempre un ricordo accanto
che ogni giorno ha un colore diverso
mentre finisci tutte le scuse
e senti ormai l’inverno che viene
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
[strofa 2]
son cresciuto giocando a pallone
in un grande parco alberato
ascoltando i police su cassetta
che qualche amico mi aveva copiato
ogni tanto svernavo a venezia
quasi sempre con occhi un po’ tristi
inventandomi modi eleganti
per non mandare a remengo i turisti
ma lo sai che l’acqua corrode
anche l’anima più sincera
e confesso che ancora un po’ tremo
di fronte ad un tramonto su porto marghera
ed il tempo oramai ci è sfuggito
come tanti orologi sballati
sopra questa laguna puttana
stracolma di figli nemmeno mai nati
[ritornello]
e se il sale è già finito
e la vita non ha più senso
ti resta sempre un ricordo accanto
che ogni giorno ha un colore diverso
mentre finisci tutte le scuse
e senti ormai l’inverno che viene
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
[strofa 3]
quando metti una mano sul cuore
puoi sentire che batte il destino
e scoprire che neanche le mani posson tenertelo stretto vicino
e le mani non valgono gli occhi
se non ti possono aprire la strada
d’improvviso diventi una foglia
che tutti s’aspettano prima o poi cada
le foglie ti copr~no il volto
nell’autunno di un lungo viale
nel calore confuso e distante del pr~nto soccorso di un grande ospedale
e poi cresci ma non te ne accorgi
uno scherzo di pessimo gusto
perché cresci in un modo contorto
che non sarà mai per te quello giusto
così passano gli anni e le facce
sono quelle di chi ti sta accanto
hanno voci da vecchi ubriachi
urlate una notte di neve a rialto
hanno voci di stupidi amori
hanno il sapore del pane e del vino
hanno forma di sei meno meno in una versione di greco o latino
ripensi a qualche sorriso
alle storie finite poi male
alla noia del giorno di festa del pranzo in famiglia di un altro natale
e sei bella ma non ho il coraggio
sento come un dolore nel fianco
mi vergogno di chiederti ancora se oggi rimani un poco qui accanto
[ritornello]
e se il sale è già finito
e la vita non ha più senso
ti resta sempre un ricordo accanto
che ogni giorno ha un colore diverso
mentre finisci tutte le scuse
e senti ormai l’inverno che viene
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
ti resta sempre venezia accanto
per bere un’ombra assieme
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