lirik lagu pacman xii - dicono
[intro]
pacman, do your thang
redlights ent, don plemo
l’altro studio, p-rno pride, baby
true school mixtape, yo
[strofa]
aspetta il contributo
se non hai una mente aperta amico non ti nutro
dopo questa il rimanente te lo do in tributo con ripudio
ti verso rime in bocca con l’imbuto
contenuto, ho scritto sempre come è convenuto
a volte muto, scrivo poco fumo bombe nudo
forte in studio
la mia fort-tudo, pormi con i forti crudo
oppormi ai soldi finché non li scucio
prendo palchi per diletto, genio prediletto
sono meglio di altri solo perché parti per difetto
perdi il letto, se non hai fiato stendi il setto
se tendi a fare ciò che fanno gli altri resti un bell’inetto
pretendi un posto rubato, l’anzianità vale il costo d’usato
perdenti dal loro p-ssato, santi davanti ma a saldo inc-ssato
sono un cantante incazzato, ma non facciamone un caso di stato
prima speriamo di farne un mercato
dopo scleriamo se volge al degrado
pop k!lla, salviamo il pianeta come godzilla
e faccio rock al top come bob dylan, hip hop dilla
vendo bene la mia roba senza condirla
do your thang, ricognizione tipo flottiglia
red lights ent, rivoluzione, rimo bastiglia
vecchio versa il tè, in soluzione spliff e pastiglia
metto “break ya neck”, vi do l’unzione, le ossa in poltiglia
p-ssano mode e stagioni
p-ssano droghe e piacioni, possono come i maggiori
ma tu lascia p-ssare che tanto poi p-ssano fuori
tanti si alzano subcomandanti
dopo si abb-ssano a suon di contanti
soli tra tanti, rap agonisti, squali tra troppi natanti
se dici “famola”, pac ha un blunt in mano e già sedici in scatola
la dispensa è sempre aperta, nemici in tavola
porta pure l’erba, che dici? intavola
l’occasione è buona si sentono tutti giusti
la vocazione sonora più estesa per tutti i gusti
la propensione è una sola, la merda per tutti i gusti
se la pensione è una sola, vendere e vendere a tutti
mancano verve e dizione
sbancano facile in televisione, che direzione?
stiamo perdendo la rotta per preterizione
tutti si dicono eroi, tutti ti dicono fiero b boy
ma io ti dico è ridicolo, non c’è pericolo: fanno più schifo di noi
dicono è un cl-ssico
pac non rappresenta fa l’iconoclastico
questa scena è un parco a tema, un piccolo plastico
fanno pena ma vincono il m-ssimo
e solo a pensarci mi sento da dio, mi -ssento dall’io
sento il vento dentro e rasento l’addio
ne fumo un’altra e rallento per conto mio il mondo
e dopo accetto il perfetto che c’è nell’immondo
voglio lasciare ogni palco sudato contento del mio risultato
voglio fumare su un prato
voglio rubare stupore per ogni mio fiato
voglio essere insultato per tutti quanti i miei sbagli
ed essere il sultano tra tutti gli asini e i ragli
p!
[outro]
e comunque ricordati che non sei negro
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