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lirik lagu omega storie - semplice venere

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la situazione ricreata in questo pezzo è fin troppo verosimile, reale
riempiamo questi cervelli

capelli neri corposi come l[‘aposidonio]
provochi pure col cappotto perchè, cioè, sei donna
come gli scogli, ti abbelliscono i segni del tempo
e condivido il mio fumo col vento, tu prendi l’esempio
non c’è nulla di più etico che pensare a noi stessi
per godere da soli dello stare insieme mess
come quei campi rossi, senza canestri
tu secondo me nemmeno ci immagini insieme
vuoi la verità, sono sul promontorio davanti allo ionio
e il vento mi scompiglia anche i capelli che non ho
non ho saliva ed ho scordato l’acqua in borsa
vuoi sentire la mia, te la propongo anche stavolta
sarai con il gattino dalla amica del cuore a ascoltare un [?]
mentre queste sere ho messaggi in una bottiglia
che mi scolo puntualmente
mandando affanculo i destinatari
altre due birre e poi mi scordo totalmente
potrei dimenticarmi il nome che darai a tua figlia?
potrei dimenticarmi i volti di chi mi consiglia?
il primo no di certo, ma i secondi mille volte
sto zitto, sale sulle labbra odore di mirto

sorridere mi sembra talmente difficile, che chiedo aiuto al mare
parole bruciano e sta carta ingiallita è il mio posacenere
tanto dovrò tornare dalla mia venere semplice
sorridere mi sembra talmente difficile, che chiedo aiuto al mare
parole bruciano e sta carta ingiallita è il mio posacenere
tanto dovrò tornare dalla mia venere vergine

sì, vergine, che poi magari, forse sei discreta
solo perchè tu mi vuoi alla pari
mi esploravi, bloccando le porte che celavano i tuoi sogni arcani
in fondo cerchi protezione, naftalina negi armadi
potevi fingerti meglio, lo noto che è un falso
come quando ti guardavo dal basso
e tu smettila che non ho un cazzo
ma lo sai bene che io riesco a stare in imbarazzo
chi appartiene al rap in più o meno ogni campo
dagli altri sono sempre stato addocchiato lo scarso
ma vivere in stretta come il mio maglione di lana
vergine un po’ come te, che con i maschi sei proprio una frana
e lo sguardo di questa mia vita puttana
stretta come si sta stretti in metropolitana
come ogni uscita negata il fine settimana
e mi riscalderesti come fa il mio maglione di lana
ti terrei stretta come tu certi tuoi amici
come dentro il mio niagara
come l’aria a lecco, l’albachiara
come la mia penna, i miei dischi
o come i miei libri, cara

non è una canzone d’amore, è un lamento, preso dall’indecisione e fanculo l'[?]
pensi sia ridicolo, non me la prendo mica
tanto quei pezzi d’amore, non vedo un pelo di fica

sorridere mi sembra talmente difficile, che chiedo aiuto al mare
parole bruciano e sta carta ingiallita è il mio posacenere
tanto dovrò tornare dalla mia venere
sorridere mi sembra talmente difficile, che chiedo aiuto al mare
parole bruciano e sta carta ingiallita è il mio posacenere
tanto dovrò tornare dalla mia venere vergine


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