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lirik lagu odiopuro - terra bruciata

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[eson]
non resto tranqui funky immerso in quei fanghi marci
dici forse basta starci son fattacci giù nei bassi ranghi
pensieri in testa come ragni salgono, ma ad otto arti
adotto arti mentali per non ascoltarli
passeggio giù negli inferi e son infimi i rapporti
anonimi e distorti, un viso tra sti volti
c’hanno mani pulite e me le tendono per stringerle
vorrei un doppia lama in tasca per potergliele recidere
non sempre puoi decidere e qui non hai scelta
prendi ciò che resta е vattene alla svelta
giornatе di merda cercandola una svolta
quel qualcosa che stravolga e che non sappia di vodka
i mostri del passato si stanno svegliando
memorie di sconfitte e di vittorie mi stan confondendo
demoni che in coro cantano i tuoi errori
con toni provocatori e dizioni fini come chiodi
disordine nell’ade, non vedi cosa accade
le speranze e voglia di cambiare sono già fottute
poche menti calme e come dimenticarle
in giro gente che fa schifo viscida come le alghe
per quanto tu sia onesto, sincero, leale
c’è sempre qualche tale troppo easy da ascoltare
e’ quella voce che sussurra: “cazzo fai una strage”
prendi le strade sbagliate e non pensare a ciò che accade

rit x2
il cielo è rosso sangue, l’aria non si respira
attorno solo grida, cerchi una via d’uscita
è sabbia tra le dita, finisce la clessidra
un anima rapita, prima che sia finita

[tecosoul]
tocco il fondo sullo sfondo sottopongo ad un quesito
se il destino che schivo è meschino mi manca il respiro
prendo aria nella selva, una belva dal vivo
vivo c’ho che scrivo, scrivo c’ho che schifo
il traghetto parte in orario la sai no?
cascano gocce di sangue dal calamaio
la strada è lunga non trovo la via d’uscita
la coscienza sporca ha sempre la bocca cucita
le fiamme bruciano la carne quest’é la pena inflitta
la sconfitta, la strada si fa fitta
una scritta sulla parete mi indica la retta via
rispetto la scelta mia, è eutanasia
te come stai messo teco parla con i demoni
perso nel buio intenso, in testa solo sta melody
pieno di anime dannate, voi che vi affannate
siamo stufi di sentire solo puttanate
ghiaccerò all’inferno ma per volere mio
non sarà grazie a dio se salto nell’oblio
negl’inferi non conta quanto soffri
ma quanto conti su te stesso per svegliarti e dopo aprire gli occhi
ho carboni ardenti nei denti mica i denti d’oro
e il fuoco che c’è dentro non ci allontana da loro
ma se (se) parlerò con il padre eterno
gli dirò che i veri fratelli marciscono all’inferno


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